LUIGI BENNANI CLAUDIO TREVES Claudio Treves si colloca in primo piano in quel manipolo d'uomini che dettero vita in Italia ad un movimento socialista costituito in partito politico. Fu una felice confluenza di spiriti, venuti quasi tutti dal ceto medio, e che esercitarono un fascino potente nella coscienza del paese, non solo in mezzo alla classe operaia, ma _anche nel mondo della cultura.· L'idea socialista diventò quasi un riferimento obbligato, e non ci fu questione d'una certa importanza che non dovesse misurarsi con essa. Per chi ha dimestichezza col nostro modo d'interpretare e spiegare la storia, sa che lo sbocciare del movimento socialista in Italia coincise con speciali condizioni di maturità raggiunte dall'industria e dall'agricoltura in alcune province dell'Alta Italia. L'organizzazione padronale della produzione determinò l'organizzazione del salariato; la lotta delle classi acquistava finalmente consapevolezza di sè. Ma tutto questo era vero solo in inodo parziale: v'era anche un altro aspetto, quello del fattore individuale. Il primo socialismo italiano ebbe la fortuna di possedere capi ed apostoli eccezionali. Nella cattedra universitaria, Antonio Labriola; nella tribuna parlamentare, Turati; nell'opera di proselitismo, Prampolini; nella battaglia giornalistica, compito estremamente duro nei periodi di formazione e affermazione sovversiva, Bissolati prima, Treves poi.
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