essenziali ogni problema, di adeguarsi aile esigenze imperiose della realtà e di esprimerle in formule brevi e precise. La verità è che alla. quadrata e spregiudicata mentalità di Giolitti le impostazioni teoriche di Bonomi apparivano come uno strumento efficace che l'uomo di pensiero forniva all'uomo di azione. Ebbene, a distanza di anni, giudicando a posteriori, noi dobbiamo e possiamo dire che la sua concezione del divenire umano è ancora e sempre valida come programma di governo, anche se egli non ebbe o non potè avere la forza e le possibilità di realizzarlo. La politjca, ..soprattutto governativa, è attività pratica: non si atta_rda neila ricerca dell'assoluto. È l'arte del possibile, che ricerca e attua senza indugio le soluzioni che rispondono alle at_tuali condizioni della realtà, cui si adeguano programmi e metodi. Quando Bonomi afferma che le esigenze di vita del movimento operaio non possono attendere la catastrofe liberatrice ma devono essere soddisfatte, sia pure parzialmente, con l'adattamento all'ambiente; quando preferisce alle schiere che arroventano le col\ere quelle che disciplinano queste collere per farne una forza realizzatrice; quando ricorda lo <<slogan»di Bemstein che il movimento è tutto e che il fine è nulla; quando alla suggestione del fine remoto oppone la necessità dell'azione prossima, noi non , sappiamo quanto sopravviva di marxismo lungo quelle ch'egli chiama le vie nuove del socialismo. Ma sappiamo ch·e per quelle vie, solo per quelle vie, un governo democratico può, nella legale ~ libera espressione della volontà maggioritaria, soddisfare le esigenze di giustizia sociale. E concordiamo perfettamente con lui, quando rilev.a che nello stadio attuale dell'economia moderna, di cui non è più soggetto l'individuo isolato ma sono soggetti ·insieme l'individuo associato e lo Stato, si va saldando la preminenza di una nuova classe dirigente di tecnici, di esperti, di amministratori, di professionisti, di funzionari, che costituisce 69
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