pallidi echi. Nella pianura padana ferveva la grande lotta contadina, condotta alle prime clamorose affermazioni dalla messianica · predicazione prampoliniana, che suscitava fiammate di entusiasmo dalla Lombardia all'Emilia. E finchè i Governi reazionari, pavidi di novità, sconvolti dal fenomeno dell'organizzazione delle forze del lavoro, che consideravano più a~larmante e pauroso degli stessi attentati anarchici e delle ricorrenti insurrezioni bakuniane, tentarono di arrestare con le brutali repressioni il moto fatale della storia, negando diritto di vita al sorgente movimento sindacale che preannunciavano le prime leghe di resistenza, sciogliendo le Camere del lavoro, e stroncando con le forze di polizia i tentativi di sciopero, le necessità urgenti della lotta e l'esigenza del fronte unico contro l'azione governativa impedirono il sorgere delle tendenze o le mantennero allo stato latente nella unità effettiva o apparente del Partito. Ma, rovesciati i Governi reazionari, acquisita alla coscienza pubblica la comprensione esatta dei nuovi · fatti sociali, non più considerati come sovversioni criminose ma come fatali svilupp1 del divenire umano, riconosciuti i diritti di organizzazione e di sciopero, con l'avvento dei Governi di sinistra e soprattutto per merito di Giovanni Giolitti, si pose il problema concreto della partecipazione al potere, cioè del collaborazionismo con le forze liberaii e democratiche contro le forze reazionarie ed ostili. E allora rapida e vivace si accese la ·lotta delle tendenze. Dal tema ristretto e modesto della tattica elettorale e parlamentare (formazione dei blocchi: assunzione diretta o indiretta della responsabilità di governo: ministerialismo e ministeriabilismo) allargandosi in tutti i campi politici e sociali, si crearono i presupposti di due dottrine antitetiche che Bonomi riassunse scolpitamente, riportandosi ai tempi in cui avvenne il distacco, che fu detto del « ramo secco » nei Congressi del r9n e del r9r2. 66
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==