E il primo contratto di affittanza che l'Associazione stipulò risale al 1885, anno in cui il comune di Ravenna cedette in affitto all'Associazione stessa il tenimento « Manzona n di tornature ravennati 138,65 (la tornatura: mq. 3417), dietro pagamento di un canone fissato in L. 15 la tornatura. È questo il primo esempio. di affittanza collettiva, organizz.ata nell'intento di diminuire la disoccupazione. Come funzionavano queste cooperative? In un modo molto semplice. << Ottenuto l'appalto, i soci si dividono in squadre, a ognuna delle quali è assegnata una parte del lavoro da compiersi, in generale a cottimo: e quando sulla spesa complessiva della mano d'opera si realizza un risparmio, esso o va ad aumentare il fondo sociale, od è ripartito fra i soci n. Quando invece non c'era lavoro, la società, che non aveva capitale immobilizzato, rimaneva inoperosa ma non si scioglieva, in attesa di nuovi lavor,i, mentre i singoli soci si occupavano, nel frattempo, come potevano. L'iniziativa dei braccianti ravennati ebbe esito felice, perchè riusci ad occupare tutti i lavoratori, eliminando cosi' in gran parte la piag~ della disoccupazione invernale, giacchè, specie i lavori pubblici, venivano eseguiti in questo periodo. Ed anche perchè essa riuscì a vincere la concorrenza degli appaltatori privati, malgrado praticasse salari più elevati e condizioni di lavoro più umane, dando così inizio a quella rivoluzione morale e tecnica nel campo dei lavori pubblici (migliore esecuzione e maggiore economia), che andò tutta a vantaggio dello Stato e costituì, giustamente, la più alta benemerenza dei probi cooperatori del Ravennate. E questa, storicamente, è la più bella giustificazione degli sforzi compiuti da un movimento sorto spontaneamente per porre termine a condizioni penose di miseria e di concorrenza disumana li9
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