Alessandro Schiavi, ... et al. - Figure del primo socialismo italiano

In queste tre cifre (giornate di lavoro annuo, entrata e uscita) è posto in termini inconfondibili il problema del bracciantato, giacchè, come più tardi ebbero a dimostrare in sede scientifica il Montemartini, il Serpieri, il Guzzini ed altri, tutto il problema è prevalentemente costituito da una.« lacuna di redditi », per il fatto che il bracciante, per cause stagionali, non può lavorare Jlei campi che otto mesi dell'anno, mentre deve mangiare tutti i dodici mesi. Ora è proprio questa cc lacuna di redditi » che, in primo luogo, il Baldini e il Massarenti tenteranno di colmare attraverso la loro sapiente organizzazione cooperativistica. * * * Fu infatti di fronte a questa situazione di disagio, che assumeva forme acute, particolarmente nel Basso Emiliano, che sorse spontanea l'idea di associare i braccianti, che la miseria costringeva ad una concorrenza spietata, per assumere direttamente in appalto dallo Stato o dalla Provincia o dal Comune l'esecuzione dei lavori pubblici; e ciò per sottrarli all'ingordigia degli imprenditori privati, dei quali i bracciami, dopo lo Stato, erano le prime vittime, in _quanto dovevano accontentarsi dei salari che venivano loro imposti dagli imprenditori stessi. E a tal fine, nell'aprile del 1883, a Ravenna, per opera di Nullo Baldini, Federico Ceroni e Armando Armuzzi, venne costituita l'Associazione generale degli operai braccianti del comune di Ravenna, che comprese subito trecentotre soci, ognuno dei quali versava una lira al mese per un'azione da L. 24. Ma, oltre ai lavori pubblici, l'Associazione dei braccianti di Ravenna decise di assumere in affitto anche del terreno, allo scopo di offrire maggiori possibilità di lavoro ai propri soci, che, nel frattempo, 'erano di molto aumentati, salendo a rirca duemila. 58

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==