L'inflazione falcidiava le possibilità economiche delle classi medie e proletarie, alle quali intanto pervenivano confuse notizie della grande rivoluzione russa che imm~diatamente si pose come il miraggio, l'esempio di quanto potesse una classe lavoratrice intrepida. Fu creduto che si potesse realizzare di un colpo il programma massimo socialista secondo i metodi e gli schemi della rivoluzione bolscevica; e il culto della violenza e dei suoi pretesi effetti prodigiosi, fomentato e inasprito dalla esperienza di guerra, sostituì lo studio serio dei problemi e la proposta di serie risoluzioni che l'aumentata forza delle organizzazioni sindacali avrebbe potuto validamente appoggiare nel Paese. Al contrario, l'affluenza nel Partito socialista e nelle organizzazioni sindacali di grandi masse esasperate e politicamente ineducate suscitò nuovi quadri politici, dirigenti impreparati e fortunosamente portati alla ribalta della vita politica, i quali sostituirono gli antichi, esperti dirigenti e tagliarono bruscamente ogni legame con la operosa azione socialista dell'anteguerra. In questa atmosfera, nella contesa tra una classe dirigente incapace ad accogliere vigorose istanze di rinnovamento e una classe lavoratrice esasperata e impreparata a coordinare e ad imporre tali istanze, la separazione tra gli elementi più avveduti del socialismo e gli improvvisati cultori di nuove teorie basate su esperienze lontane e inimitabili non poteva tardare. La scissione dei comunisti, avvenuta nel 1921, aveva posto le premesse per un ritorno del movimento socialista nell'alveo democratico tradizionale. Senza il fascismo, questo ritorno si sarebbe sicuramente e _rapidamente effettuato. Assurda e leggendaria, quindi, fu ed è la spiegazione data al sorgere e all'affermarsi del fascismo dai suoi corifei e da qualche storiografo da strapazzo, che cioè il fascismo avesse la sua giustificazione nella necessità di far « rinsavire» il proletariato dal_la sbornia bolscevica. Al contrario, il 48
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