Alessandro Schiavi, ... et al. - Figure del primo socialismo italiano

Biancheri, che lo aveva salutato « apostolo di pace» i cui nobili sentimenti onoravano lui, il Parlamento e il Paese - aveva detto: « Una sola cosa noi e voi possiamo e dobbiamo fare: procurare che la lotta di classe non degeneri in violenze nè da una parte nè dall'altra, e si contenga nell'ambito della civiltà. È questo il punto di contatto, il punto d'accordo tra noi e voi; perchè noi e voi apparteniamo infine alla stessa società, alla stessa famiglia umana, e la distruzione delle ricchezze, i lutti, i rancori e gli odii che nascono dalle convulsioni sociali, sono dannosi tanto a noi quanto a voi. Dobbiamo dunque volere che la legge della storia si compia pacificamente. È questo un obbligo di coscienza per ogni galantuomo. Noi e voi, tanto qui quanto fuori di qui, siamo come il cervello, come i centri nervosi delle classi che rappresentiamo, e, se vogliamo evitare che la lotta fatale degli interessi trascenda a violenze brutali, abbiamo l'alta missione di essere i moderatori degli istinti e degli appetiti di queste classi. Poichè, o signori, la bestia umana non esiste solo negli strati più bassi della società. In basso è più visibile, più nuda, più rozza; in alto più coperta, più raffinata, inguantata. Ma gli stessi egoismi brutali, le medesime passioni eccessive che fremono nelle classi inferiori agiscono pure, in senso opposto, nelle clas?i superiori». Analogamente, qualche anno innanzi, Leonida Bissolati aveva àetto: « Le scosse, gli strappi, i dolori che codesto grande rinnovamento prepara, sono certo grandissimi; ma è altresì certo ch'essi saranno tanto minori quanto meglio e più celermente prenderà sviluppo e si elaborerà la coscienza sociale del rinnovamento medesimo. Inevitabili senza dubbio sono e saranno i tentativi inconsci e violenti delle classi sofferenti, come inevitabili furono le rivolte degli schiavi e le ribellioni dei servi medioevali. Nè però le rivolte 41

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