PAOLO TREVES FILIPPO TURATI E LA SIGNORA KULISCIOFF Quasi perduta nell'insegna pubblicitaria cli una famosa pasticceria milanese, sotto i portici della Galleria dove fu il n. 23, una piccola lapide ricorda che in quella casa, dal r892 al r925, Filippo Turati e Anna Kuliscioff profusero sui lavoratori il conforto della fede nel socialismo, Dice bene, la lapide di Alessandro Schiavi, quando parla di due vite intrecciate, perché è difficile tagliare rigidamente i contorni delle due figure, e se il grande pubblico conosce più il nome, che non l'opera, cli Turati, quest'opera è così inanellata a quella della sua dolce compagna, la signora Anna, che male si potrebbe stabilire dove l'una finisca e l'altra cominci, nel sodalizio di pensieri e d'intenti che solo la morte ha avuto il triste potere d'infrangere. Filippo conobbe la giovane russa a Napoli nel r884. A ventott'anni ella già aveva patito la deportazione, il carcere, l'esilio: la sorte comune a quella « élite» della nuova Russia libertaria e nihilista che ha il suo posto nella preistoria del movimento socialista internazionale. A Napoli, dove studiava medicina all'Università, Anna Kuliscioff era già socialista, aveva già rotto con l'anarchismo bakuniniano, e il giovane avvocato Turati doveva avere da lei il più sicuro impulso per orientare la sua vita verso la ricerca sociale e il socialismo. 30
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