Con l'anno fine del secolo si chiudono le sue vicende di dolore: trenta anni di lotte e di persecuzioni, trenta lunghi anni, una generazione. Ma la sua salute era minata dal male, che non gli permetteva di fare quel che avrebbe voluto, quello che sentiva di dovere al suo Partito, alla sua Idea. L'elezione sua a vice-presidente della Camera era il segno che la nuova Italia rinnegava tutto il passato di reazione e si metteva per nuove luminose vie. Andrea Costa non resta nella storia del socialismo italiano per bellezza di dottrine lasciate, per elaborazione di princìpi fissati: non è stato un teorico, non poteva essere un dottrinario. La realtà di fuori lo aveva preso tutto, lo aveva completamente assorbito: la strada, il comizio, il dolore dei molti, le speranze dei· molti, le aspirazioni, i propositi dei mille anonimi, ecco il suo campo. E qui operò bene, operò con sacrificio, con dedizione, non pensando a sè, dimentico di sè; onde di lui si può dire - ed è scultoria la definizione - quel che lui disse di un altro, il repubblicano Luigi Sassi: « cuore dei cuori». 22
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