e) godimento di mezzi materiali, indispensabili al lavoro, con cui deve provvedersi alla propria esistenza; d) il frutto dei propri lavori sacro ed inviolabile. Quali i mezzi per attuare questi princìpi? Il Pisacane non fa conto nè sul principe, nè sulla classe dirigente, come fa il Mazzini, nè sull'educazione del popolo, ma soltanto sul popolo lavoratore,• tenendo strettamente ·congiunta la rivoluzione nazionale colla rivoluzione economica. « Il socialismo o, se vogliasi usare altra parola - scrive - una completa riforma degli ordini sociali, è l'unico mezzo che, mostrando a coloro che soffrono un avvenire migliore da conquistarsi, li sospingerà alla battaglia ». « Schiavitù o socialismo·- esclama - altra alternativa non v'è». E soggiunge: « Non è l'uomo che deve educarsi, ma sono i rapporti sociali che debbono cangiare affatto, e ciò basterà per trasformare un popolo di egoisti e dissoluti in un popolo di eroi; amor di patria vi sarà quando l'utile privato verrà indissolubilmente legato coll'utile pubblico, quando ?gnuno, adoperandosi per proprio bene, farà eziandio il bene dell'universale». Pur non avendo il Pisacane presumibilmente avuto notizia degli scritti del Marx, nè dello stesso Manifesto dei comunisti, vi è un notevole parallelismo tra lui e il pensatore di Treviri nella concezione del materialismo storico, nel distacco dall'utopismo e nella sua critica, e nel fondare ogni fiducia, pel trionfo del socialismo, nelle forze delle masse lavoratrici ed in quelle soltanto. L'efficacia degli scritti del pensatore italiano fu, però, si può dir nulla, perchè, apparsi nel 1860, tre anni dopo la morte di lui massacrato nei burroni di Sansa, rimasero circoscritti entro una breve cerchia di amici e di estimatori devoti, e non arrivarono mai a conoscenza del popolo lavoratore italiano. 10
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