Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 210 mergli. Perciò essi accettano certi mezzi che appaiono atti ad avvicinare il momento della rivoluzione e si sforzano e tentano di aggruppare tutto ..:iò che loro sembra rivoluzionario, sulla base di un programma misto, lasciaudo da parte certi particolari, certe sfumature che impedirebbero l'accordo, e che li costringerebbero ad eliminare individui che loro sembrano di temperamento rivoluzionario. Noi, al contrario, siamo persuasi che la rivoluzione , verrà indipendentemente da noi (, ), prima che siamo abbastanza numerosi per provocarla; pensiamo che l'organizzazione viziosa della società ci conduce fatalmente alla rivoluzione, e che la crisi economica complicandosi con un fatto politico qualsiasi basterà a metter fuoco alle polveri e a far sco-ppiare il movimento che i nostri amici vogliono provocare. Per tutti coloro che non si appagano di parole e 11011 nascondono la testa sotto l'ala per non vedere i fatti, è evidente che la situazione non può prolungarsi per molto tempo ancora. Il malcontento è generale; è questo che ha dato tanta forza al movimento boulangista in Francia, il quale abortì solo per la stupidaggine e la codardia di quelli che erano alla sua testa. Ma ciò che ad esso non è riuscito -lo potrebbe ad altri. Se l'acutezza e la intensità del suddetto movimento e di altri ancora, sono trascorsi e indeboliti, il (1) :::i:ucbbetroppo lnngo spìegare qui pe:rchè non siamo completamente in ciò d'accordo con Gmvc, poichè peneÌ:\mn ,.hc .inr.he b vnlnn1', <lei rivoln1innari può essere una non tras.-:ur:,bìlt dc1enni11:uue di riH,luzionc, (Seta del traduttore). J3 !::'ho, ca Gino Biarco

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