Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 205 dipendenza della volontà che vi fa indocili agli ordini altrui, vi fa insorgere contro il dispotismo e respingere tutto dò che vi sembra falso ed assurdo. Ora, tutti i mezzi subdoli, tutti gli espedienti d1e forzano l'individuo a bassezze, meschinità e vigliaccherie, per evitare una difficoltà ed eludere una legge, sono, secondo noi, nocivi alla propaganda e contrari · al nostro scopo ; poichè ci costringono a fare ciò che in altri casi condanneremmo, e che invece di elevare il carattere, lo abbassano e deprimono, abituandolo a logorare la volontà in indegni mezzucci: così, per esempio, mentre approviamo e vorremmo vedere rinnovarsi l'atto di chi, spintovi dalla cattiva organizzazione sociale, s'impadronisce a viva forza e alla luce del sole di ciò che gli abbisogna, rivendicando altamente il suo diritto alla vita, ( 1) al contrario gli al- (•) Qu:tmlo Grave s,;ri~ev:, CV!>i, qualdu: auard1ico :wcva tirato fuol'Ì I~ tcori.t del furto come « cs1>ropri;izionc » a lx:nchcio dcli' ide.t e a soccerso dei c;ompagni poveri e 1>erseguitati. Noi non condividemmo :'lllor.1 qucsla opinione come non h condi11idiamo oggi; 11011I er un v:inu Sérnpolo borghc~, ma vc,rchi.: l)Cnsianto alla 1risto intlncnzl\ che a lnngo :rnd:uc il furto esercita su chi lò com111ctte e se ne fa mi 'abitudine e nn mezzo di vita: sì cominci/\ :t rubare per la prop:1ganda, e !i-i liuis..:c per adat1amc11to e nc,.;e..._,;itcàt•I rub.uc :inchc per i.è. È 1111 po' lo sic~ timore <lell' influcnrn <lei 111ei,:o, sull'indi\iduo che lo adopcr;,, che ci fa respingere per i nostri unmini. pd uostro partilo :mchc il parl:uncnl;u-ismo. Non climcntid1iamo che I' :m;u-chia è a11d1c un' idea mor;i;Jc di educazione del car.mcrc, Giuv, mii Grave allora (nel l~Jl) faceva qui'llchc concessione :dl'opi11ÌllllC sudllcua; ma in un libro succcssi"o (!!l119) l'ha combattuta cncr~icamcnte, dichi.trnmlo di non pc:ns.1rla piu come 1m tempo, pt.1id1i:fra l'altro aveva visto col fatto pa, 1ecchi buoni ..:ompaguì corrompersi e divcuire pili l,orghesi <lei bor~hesi, <lopo es- ,;crsi 111c~i a pr:ttìcarc 11uc~l:tiug:rnucvole LcClri:t. (I/A11archie, 8Q1i ln1(, JSC'1 1m,- !JCll3. EJ. P. V Stock, J'arìgì. VP 6:-172). B li aca Gino B an o

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