Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Autonomie comunali plicato della Camera dei deputati, abbandonarono l'aula. Fin qui il prefetto non ci entrò. L'affare doveva essere sistemato dagli stessi consiglieri comunali; ed in ultima analisi dagli elettori napoletani. Se questi amano avere un Consiglio comunale che, invece di lavorare a risolvere i problemi cittadini, preferisca perdere il tempo a scimmiottare la Camera dei deputati, facciano pure. Senonché i consiglieri democratici-cristiani, usciti dalla sala del Consiglio, se ne andavano a protestare in prefettura. Nell'Italia meridionale, da che mondo è mondo, il partito che resta in minoranza nelle elezioni comunali, ha sempre cercato di ottenere che il prefetto sciogliesse l'amministrazione comunale, con un pretesto qualunque; e se appartengono al partito "governativo," il prefetto, prima o poi li accontenta. Napoli è la quinta essenza del Mezzogiorno. Ecco dunque i consiglieri democratici-cristiani di Napoli invocare l'intervento del prefetto, invece di domandare al corpo elettorale di giudicare a suo tempo l'abuso che comunisti, monarchici, missini, compagni di viaggio e idioti utili hanno fatto del loro ufficio. Ed ecco il prefetto scendere subito in campo; e "in serata stessa" "nuovamente ed energicamente" interviene presso il sindaco "richiamandolo all'osservanza dei precisi doveri che gli derivano per legge ed all'esercizio di tutti i poteri conseguenti per assicurare il rispetto delle civiche e democratiche libertà, il normale svolgimento delle sedute consiliari e soprattutto la disciplina nell'aula." Nella democrazia di De Gasperi i prefetti hanno anche cura d'anime, e sono professori di buoni costumi politici. Tengono le bretelle ai sindaci, insegnando loro a non tenere comportamento fazioso ed illegale, a non creare i presupposti dei turbamenti, ad astenersi dai falsi ideologici, a presiedere le riunioni del Consiglio comunale, a non dare pizzicotti alle mogli dei prefetti, a scappellarsi innanzi ai vescovi, ecc. Si blatera spesso e volentieri di regioni. Di grazia, si può sapere che cosa debbono essere le autonomie comunali "nell'interno della regione? " Le amministrazioni locali saranno autonome dai prefetti designati dalle autorità regionali piu che non siano autonome dai prefetti designati dalla capitale nazionale? Si è tenuto nel dicembre scorso, a Milano, un Congresso delle province d'Italia, le quali hanno augurato il decentramento istituzionale, autarchico e il trasferimento di funzioni statali alle province. Ottimamente. Ma fra le funzioni statali da trasferire alle province ci sarebbe anche quella di tenere le bretelle e rompere i corbelli alle amministrazioni comunali? Se ci decidessimo una buona volta ad abbandonare la nuvolaglia delle parole astratte professorali e a chiamare senza storie pane il pane e vino il vino? 913 Bibloteca Gino Bianco

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