Frammenti di t1ita italiana Il sindaco di Radico/ani. - La nota, che precede, era stata. composta per la stampa, quando i giornali dell'8 gennaio [ 1953] hanno dato notizia che "il sindaco estremista di Radicofani è stato sospeso dalle funzioni perché denunziato all'autorità giudiziaria per falso ideologico e truffa." Denunziato da chi? Da un cittadino privato o dal prefetto? E comunque, si risponda a queste domande: deve bastare che un sindaco sia denunziato per un delitto qualunque, perché il prefetto debba sospenderlo dall'ufficio di sindaco? Non avrebbe dovuto aspettare che l'autorità giudiziaria avesse almeno sommariamente riconosciuta legittima la denunzia? La città di Boston (Massachusetts) alcuni anni or sono vide il proprio ' sindaco, che era anche deputato, condannato a non so quanti mesi di prigione per avere abusato della franchigia postale concessa ai deputati. Ebbene, quel sindaco conservò la sua carica finché rimase in prigione, e la riprese tranquillamente appena liberato, dato che nessuno del consiglio comunale trovò da ridire nel fatto che il sindaco, invece di amministrare la città, se ne stava in villeggiatura. Toccava agli elettori giudicare il sindaco e il consiglio comunale. Difatti gli elettori, alle nuove elezioni, rielessero quel sindaco. Tutti dissero: "Si vede che gli elettori di Boston amano i sindaci che siano avanzi di galera; contenti loro, contenti tutti." Confesso che non mi sentirei di raccomandare quel sistema in Italia. La "democrazia, democrazia, democrazia," come la chiama De Gasperi, ha sempre bisogno di essere migliorata, e non mi dispiacerebbe di vederla funzionare a Radicofani meglio che a Boston. E che un prefetto possa sospendere dall'ufficio un sindaco per truffa o per falso può passare, a patto che, almeno in via provvisoria, la magistratura riconosca che la denuncia non è palesemente infondata e calunniosa: e ciò specialmente in tema di "falso ideologico," che è reato di non facile accertamento. Dev'essere lecito in un Paese di democrazia, democrazia, democrazia - come dice De Gasperi - sospendere un sindaco non perché sia stato condannato per uno di questi reati, o almeno rinviato a giudizio, ma solo perché un denunciatore, che può essere un calunniatore, lo ha accusato? Nel regime fascista il prefetto nominava lui i sindaci, e li licenziava quando gli faceva comodo, senza darne ragioni. Oggi la democrazia di· De Gasperi lascia che gli elettori scelgano il sindaco, ma dà al prefetto la facoltà di mandarlo via con qualunque piu futile motivazione gli salti in testa di inventare. In questo settore come in tanti altri - oserei dire: tutti - la democrazia di De Gasperi ottiene il resultato (se pur non lo scopo) di riabilitare il sistema mussoliniano. Ed ora Napoli. - Da Predappio e Radicofani a Napoli. Dai giornali di Napoli del 18 gennaio [1953] apprendiamo che nel Consiglio comunale di Napoli i comunisti pretesero di discutere la riforma elettorale, secondati dai monarchici, dai missini ·e dagli indipendenti, cioè compagni di viaggio dei comunisti. I democratici-cristiani, per protestare contro il presidente monarchico, il quale lasciava trasformare il Consiglio comunale in un du912 Bibloteca Gino Bianco
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