Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Sfollare le carceri della opinione che la verità è un pregiudizio borghese, e non ci avessero dato l'art. 7 della Costituzione Ruini, cioè la consacrazione staliniana del concordato 1929, e se non ci promettessero una repubblica e una democrazia totalitarie alla russa. Fino a quando avrò una repubblica e una democrazia sbilenca, alla De Gasperi, inghiottirò questa in mancanza di meglio, per quanto a contraggenio. Quando anche questa sarà scomparsa, neanche allora andrò dalla parte degli agrari, clericali, monarchici e missini. Augurerò ai contadini pugliesi di non vedere cadere sulle loro teste quell'edificio malfermo della democrazia e della repubblica odierna, che i comunisti cercano di demolire dal di fuori, mentre agrari, clericali, monarchici, missini lo demoliscono dal di dentro. Questo avvenne trent'anni or sono, grazie alla sapienza dei socialisti massimalisti (oggi si dicono nenniani) e dei comunisti di allora. Temo che lo stesso avverrebbe oggi. Con quella stessa creta di piccola borghesia intellettuale, con cui erano fatte cinquant'anni or sono le cos{ dette élites di tutti i partiti italiani, compresi i massimalisti e i comunisti, sono fatte anche oggi le élites di tutti i partiti, compresi i comunisti e compagni di viaggio. Non so fidarmi della élite comunista di oggi meglio che non meritassero quelle di allora, e che non meritino le altre di oggi. Sottomettersi al male minore, s{, quando non c'è altro da fare. Contribuire volontaria~ente al trionfo del male maggiore, questo no, mai. Non potendo far nulla di meglio, mi ridurrò a fare la parte del chierico che non tradisce quello che è il suo solo dovere: cercar di capire e aiutare a capire chi vuol capire, non trattare mai la verità come pregiudizio, né borghese né antiborghese, non consentire a nessun sistema di voce o di governo totalitario - ecclesiastico o secolare, clericale o fascista o comunista, agrario o contadino che sia. Sfollare le carceri 1 Non ho nessuna competenza per discutere le proposte, che ha fatto Marcello Finzi nel Ponte del dicembre 1951, col fine di sfollare le carceri. Ma posso dare notizie del metodo che si tiene negli Stati Uniti per non affollarle. Il giudice, il quale ha riconosciuto, entro ventiquattr'ore dall'arresto, che vi sono fondate ragioni di accusa contro l'arrestato, può concedere la libertà provvisoria; e la concede se l'accusato, o altri per lui, deposita una 1 Da "Il Ponte," gennaio 1953, pp. 119-120, a firma "G. S." [N.d.C.] 909 Bibloteca Gino Bianco

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