Interpretazioni blicato la recensione di un suo libro recente, del ·quale non diamo né il titolo né l'editore, perché non intendiamo fargli della pubblicìtà, mentre la recens10ne, quella sf, merita di essere conosciuta. Eccola: (a.l.) - Pitigrilli ha raccolto cinquanta "peperoni dolci," ossia trafiletti della sua rubrica trisettimanale sulla Raz6n di Buenos Aires. E cosi facendo ha dato modo di poter ascoltare in italiano le sue causeries spiritose, agili, scintillanti. Dire che lo 6crittore si dimostra ancora una volta nel pieno possesso di quelle doti che gli procurarono fama, sarebbe un complimento superfluc:1; perché la sua rubrica, per il solo fatto di essere ricercata da due o trecentomila lettori, ha già sancito in anticipo questo giudizio. Piuttosto c'è da notare, giornalisticamente, un fatto, ed è questo: v'è un grande giornale argentino e due grandi agenzie americane che pubblicano i "peperoni dolci" di Pitigrilli: ma, put"t-roppo,non v'è nessun giornale cattolico di qua o di là dell'Atlantico che faccia altrettanto. Mentre invece, il pubblico "nostro" troverebbe nei corsivi pitigrilleschi una lettura non solo piacevole e intelligente, . ma eccitante, in mezzo a tanta, diciamo la verità, musoneria arciortodossa. Perché il giornalista cattolico deve ispirarsi a quel cospiratore che "giammai non rise"? Il giornale o la rivista cattolica che dedicassero a Pitigrilli una "finestra," otterrebbero che attraverso questa una gran folata d'aria fresca riempirebbe la chiusa stanza e gli stanchi polmoni. Toccherebbe all'Osservatore Romano pubblicare i peperoni di Pitigrilli. Ne avrebbe gran bisogno: non Pitigrilli, ma L'Osservatore. Apra, dunque, una finestra per il beato Pitigrilli, che ne apd tante all'Ovra. I nterpretazioni 1 Noi avevamo scritto che "nei discorsi dei Papi chi legge bene può sempre trovare tutto, anche se non può poi giurare su niente poiché sono fatti in modo da autorizzare le interpretazioni piu contrastanti e corrispondere a una serie di casi praticamente infiniti per dare agli interpreti autorizzati la possibilità di usarne secondo le convenienze." Ebbene, L'Osservatore Ro. mano del 1° marzo ci insegna quanto segue: "La stessa cosa del Vangelo ove chi lo legge come gli torna comodo, pretende di trovare tutto, anche se, proprio per questo, non può poi giurare su niente di quel che ha scelto [ ...] . Ora, siccome i discorsi dei Papi attingono naturalmente al VanJ gelo, ne condividono la sorte. Ciò che prova, contro chi si ostina a negarlo, che essi ripetono autenticamente le verità di quelle pagine divine." Forse L'Osservatore ci permetterà di osservare che il Vangelo è un piccolo volumetto tascabile, mentre i discorsi del solo Pio XII fanno la concorrenza alla enciclopedia. Treccani. Gesu Cristo, esempigrazia, non fece 1 Da "Il Mondo," 15 marzo 1952, senza firma. [N.d.C.] 899 Bibloteca Gino Bianco
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