Frammenti di vita italiana se qualcuno di quegli ufficiali, sottufficiali, ecc., e loro famiglie si fossero rifiutati di confessarsi e di comunicarsi, che cosa ne avrebbero pensato le superiori autorità ecclesiastiche e militari? Erano quegli uomini liberi di consentire o di rifiutare? Sarebbe interessante saperlo, se i carabinieri andarono a santificarsi in ordine sparso o in ordine serrato: uno, due! Si incomincia coi carabinieri e coi funzionari di qualche ministero, come avvenne qualche tempo fa, se la memoria non m'inganna, e si continua a poco a poco con gl'insegnanti, cogli avvocati, coi giornalisti, ecc. ecc. E dopo il "precetto pasquale" possono venire gli esercizi spirituali annui, finché si arriva al Sant'Uffizio coi processi per eresia, condanne alla galera, ecc. Perché quello che importava al colonnello dei carabinieri e al vescovo di Lecce non era se i loro carabinieri andavano al paradiso o all'inferno. Questo è affare individuale dei carabinieri sullodati. Al colonnello importa-. va di farsi un titolo per la promozione agli occhi del vescovo, e quindi agli occhi delle superiori autorità militari. E quel che importava al vescovo era di poter dire alla popolazione di Lecce: "Vedete? Il padrone sono me." Badiamo bene che nessuno di noi si sognerebbe mai di vietare a un carabiniere il "precetto pasquale" se egli sente suo dovere religioso il farlo. Ogni attentato, diretto o indiretto, alla coscienza individuale è un delitto. Quello che non si deve ammettere e contro cui si deve protestare, anche se si è soli a farlo, è che un carabiniere, o qualsiasi altro essere umano possa essere, direttamente, costretto a fare il "precetto pasquale" dal suo colonnello, in combutta col vescovo della diocesi. E non ci si venga a raccontare che i carabinieri di Lecce, invece di andare uno per uno a confessarsi e a comunicarsi, fecero un comizio per scongiurare il colonnello affinché scongiurasse il vescovo di venire a comunicarli e farli mettere sul giornale! Sarebbe bene che la sinistra democratico-cristiana spiegasse chiaramente qual è la. sua posizione su questo problema: precetto pasquale e paradiso collettivi ed obbligatori o libertà per ciascuno di andarsene individualmente al paradiso o all'inferno per la via che piu gli conviene? 1 l beato Pitigrilli1 La spia dell'Ovra si avvia a diventare padre della Chiesa ed essere beatificato come Pio X. Infatti L'Ossert1atore Romano del 29 febbraio ha pub1 Da "Il Mondo," 15 marzo 1952, senza firma. Pitigrilli (n. 1893), pseudonimo dello scrittore pornografo Dino Segre. Vendutosi all'Ovra denunciò il gruppo torinese di Giustizia e Libertà, che venne arrestato il 15 maggio 1935. Costretto, dopo la liberazione, a rifugiarsi in Argentina si converti ostentatamente al cattolicesimo, e poté cosi rientrare in Italia. [N.d.C.] ' 898 BibliotecaGino Bianco
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