Discutere o bastonare presenti consentano. Il problema è se dovremo continuare a tenere siffatta opinione, anche se quella coalizione si inoltrerà su quella strada, a cui né Rossi né noi possiamo consentire. Non ti pare, caro il mio vecchio amico, che noi precipitiamo precipitevoiissimevolmente verso una operazione Sturzo 1952 su scala nazionale? Probabilmente tu ritieni che l'ora per quel fattaccio non è ancora scoccata, e forse non scoccherà mai. Io, invece, vedo moltiplicarsi gli indizi che quell'ora è imminente, e perciò ritengo che in attesa non dobbiamo liquidare quell'ultimo residuo di forza morale che non abbiamo ancora perduto, come l'han perduto i tre partiti, con rispetto parlando, "laici," per essere andati in questi sette anni con la corda al collo dietro la Democrazia cristiana. Ad ogni modo, non potremmo esporre in una riunione amichevole le nostre ragioni senza sguainare le scimitarre e spargere il reciproco sangue? Confesso di non aver compreso dove voglia andare a finire Mario Ferrara, quando dice che non comprende perché sia stato necessario convocare il Consiglio dei ministri per annunziare che da ora in poi in Italia si rispetteranno le leggi. Voleva forse dire che le leggi debbono essere rispettate anche senza che ce lo annunci un Consiglio dei ministri? Quali leggi? Quelle che il regime postfascista ha ereditato pari pari dal regime fascista e finora avevano dormicchiato? Applicarle a chi? A tutti o ai soli comunisti? E se quelle leggi fossero applicate a tutti, potrei io parlare? E se sono applicate ai soli comunisti, che sicurezza ha Ferrara che domani non saranno applicate anche a me, e magari anche a lui? Ecco le domande che gli avrei proposte nella riunione del 19 dicembre, se entrambi fossimo stati presenti. Adunanze e discussioni di quel genere dovrebbero servire precisamente a costringere tutti i presenti (oltre ai comunisti, assenti) ad uscire dalle ambiguità. Niente affatto ambiguo è il responso di Giuliano Vassalli. Libertà e giustizia - egli dice - sono diventate in Italia astrazioni prive di senso. Infiniti sono i casi, nei quali esse sono violate. Perché prendersela calda per la libertà e la giustizia nel caso dei comunisti? Tutti sappiamo come i comunisti trattano i loro avversari dove possono fare a modo loro. Di che si lamentano se ottengono pan per focaccia? È chiaro che qui siamo agli antipodi da quell'orientamento in cui si supponeva dovessero consentire gli intervenuti all'adunanza del 19 dicembre. L'adunanza avrebbe messo in chiaro quel dissenso, e portatq a una divisione incolmabile, perché non si capirebbè che razza di cultura difenderebbe una Associazione per la difesa della cultura che consentisse di sopprimere le culture comuniste. Salvatorelli prende una posizione, che direi a mezza strada fra quella di Rossi e quella di Vassalli. Rifiuta di condannare la politica annunciata da Scelba senza vederla prima alla prova. Si preoccupa del pericolo che lo "strepito" sollevato da noi "democratici-anarchici" contro quelle misure faccia il gioco dei comunisti. Dopo tutto - osserva - noi non abbiamo 883 Bibloteca Gino Bianco
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