Italia scombinata Contribuirono a quel naufragio anche le difficoltà che avrebbe trovato fa Democrazia cristiana in quello che fu chiamato il "dosaggio, 11 cioè nella scelta dei collegi da abbandonare ai partiti minori, come si lasciano cadere le ossa ai cani sotto la tavola. Eppoi non era detto che il "dosaggio" sarebbe riuscito ovunque di gradimento agli elettori "laici." Molti di questi, per protestare contro il servile opportunismo dei loro caporioni, avrebbero votato per i comunisti. Né la Democrazia cristiana, né i suoi idioti inutili, camminavano su terreno del tutto sicuro. Cosi'. il collegio uninominale si sprofondò nel nulla da cui era sortito. Riemergerà? Una coalizione fra democristiani, liberali, socialdemocratici, republicani, i quali abbiano "dosato" i collegi elettorali prima di presentare alla Camera e al Senato la proposta di tornare al collegio uninominale, potrebbe essere pensata. E vi potrebbero aderire anche - per salvare la Patria dal pericolo comunista - i monarchici, i quali da un pezzo offrono i loro disinteressati servigi alla Democrazia cristiana, e anche i fascisti i quali - salvo una piccola minoranza inconcludente di estremisti mussoliniani - hanno oramai adottato anch'essi tutte le idee dell'Azione cattolica e dei Comitati civici. La quale Azione e i quali Comitati, aggregandosi questi ausiliari, non farebbero che rimangiarsi il loro vomito del felice tempo di Pio XI. Tutto questo è pensabile. Ma anzitutto è difficile che i soci di una cosi'. vasta coalizione si mettano d'accordo per un "dosaggio" in vista di un ritorno al collegio uninominale, e si fidino gli uni degli altri, cioè non temano "fregature" reciproche all'ultimo momento. La manovra della Democrazia cristiana contro i "laici" nelle elezioni del giugno 1953 ha lasciato la bocca amara a piu d'uno. Eppoi resterebbe sempre da superare l'ostruzionismo furioso, che opporrebbero nella Camera e nel Senato al nuovo progetto di legge coloro che vedrebbero minacciato il pane delle loro famiglie. Ritorno, dunque, al regime che precedeva quello del 1953? È quello che domandano socialcomunisti, missini, e monarchici espliciti. Ed è naturale, dato che quel regime - che è poi quello che vige oggi - non essendo scattato il premio di maggioranza, rende impossibile qualunque Governo stabile. Ma la Democrazia cristiana si adatterebbe alla umiliazione di presentarsi al Paese contrita e pentita dopo il fiasco del sistema 1953? Non mai è stato difficile, come oggi, in Italia il mestiere di profeta. Si può solamente dire che la uscita piu probabile dall'impasse, in cui tutti i partiti si trovano sprofondati, è che la legge attuale sarà lasciata com'è, fino alle nuove elezioni. E allora vedremo avanzarsi un monumentale carrozzone democristiano-mona'rchico (ma "costituzionale ")-fascista (ma "democratico"), e magari anche liberale, socialdemocratico e repubblicano. Quel 870 BiblotecaGino Bianco
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