Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Italia scombinata litare ha fatto cadere tutti i supremi gallonati delle forze armate,. e dato che il presidente della repubblica è un onest'uomo. Queste circostanze consentono, credo, di affermare che in Italia, all'infuori dei comunisti e compagni di viaggio, dei fascisti, dei monarchici e dei democristiani, ci siamo dopo tutto anche noi, e che se noi dobbiamo tenere in conto - e in che conto! - il Governo degli Stati Uniti, anche il Governo degli Stati Uniti deve tenere qualche conto di noi. Senza il nostro concorso la baracca democristiana in Italia si reggerebbe solo con un continuo intervento militare diretto ed aperto degli Stati Uniti nelle cose italiane. D'altra parte, se scritturasse in Italia i monarchici e i fascisti per tener su la baracca democristiana, il Governo americano solleverebbe in America proteste, che non potrebbe prendere sotto gamba. Purtroppo, in Italia quale influenza abbia l'opinione pubblica in Paesi come l'Inghilterra e gli Stati Uniti è compreso e considerato da pochi. Siamo stati cosf depravati dalla stampa monopolizzata per vent'anni dal fascismo, e poi dai comunisti e dai democristiani, che abbiamo perduto ogni immaginazione su quanto avviene dove la stampa non è stata istupidita dal conformismo. Un paio di persone - bene informate e bene attrezzate -, che si piantassero negli Stati Uniti, e vi facessero conoscere sulle riviste e sui giornali amici, e in conferenze in tutto il paese, le condizioni reali dell'Italia, e non quelle descritte da corrispondenti asserviti al cardinale Spellman, potrebbero fare miracoli in pochi mesi. La situazione, dunque, di fronte al Governo americano di chi in Italia non è né fascista, né monarchico, né democristiano, né comunista, né compagno di viaggio, ma intende rimanere antifascista sul serio, e democratico sul serio, e "laico" sul serio, non è cosf disperata come quei nostri amici credono. Beninteso che una libertà in Italia, la quale dipendesse dal solo beneplacito americano, e non dalla volontà nostra, sarebbe morta e sepolta prima ancora che ne sia accertato il decesso. Se il "laicismo" italiano è come quel cavaliere dell'Ariosto, che poverino non se n'era accorto, andava combattendo ed era morto, seppelliamolo al piu presto, e non se ne parli piu. Il collegio uninominale1 Con tutto il rispetto che sento - o meglio non sento - verso chi si è infilzato allo spiedo della proporzionale pura come acqua di fonte, ripeterò 1 Da "Il Mondo," 11 maggio 1954, a firma "Gaetano Salvemini." Riprodotto in Italia scombinata, cit., pp. 125-132. [N.d.C.] 864 BiblotecaGino Bianco

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