Italia e America unica nostra difesa è la Democrazia cristiana, sotto la protezione americana. Noi dobbiamo vivere alla sua ombra; possiamo presentarle delle suppliche, non imporle condizioni. Meno che mai possiamo indebolirla. Tutto quanto indebolisce lei scava il terreno sotto i piedi a noi, e spiana I.a via ai comunisti. Questo modo di pensare si appoggia su un fatto innegabile: il quale è c_hela struttura fascista sarebbe tuttora in piedi in Italia, se non vi fosse stata demolita dalle armi anglo-americane. Una rivoluzione non era tecnicamente possibile in Italia, dati i mezzi di repressione, di cui il Governo fa_ scista disponeva: milizia, carabinieri, polizia, automezzi, telegrafo, telefono, radio, pressioni amministrative di ogni momento e, suprema riserva, l'esercito. Non solo nell'Italia di ieri, ma anche in quella d'oggi, e in qualunque Paese, un partito padrone del Governo e deciso a mantenervisi ad ogni costo, può essere eliminato solo da un colpo di Stato militare interno (25 luglio) o da una disfatta irreparabile. In Italia il regime fascista fu demolito da una disfatta militare e da un colpo di Stato, e non da una rivoluzione civile. Ma questa non è tutta la verità. Tutta la verità è che nel 1943 il Governo inglese e il Governo americano, mentre intendevano abbattere Mussolini, volevano in Italia un "fascismo senza Mussolini": cioè gli italiani, eliminato quell'" uomo solo," dovevano continuare ad essere governati da un re e dalle stesse forze sociali che una volta spadroneggiavano in nome del duce. Dovunque inglesi e americani arrivavano nel 1943 e 1944, tiravano di tasca nomi di prefetti, podestà, presidenti di Consigli provinciali, presidenti di Camere di commercio - ed erano sempre nomi di fascisti-clericali, spesso nobiluomini. Nella Sicilia non incontrarono nessuna resistenza: Eden disse alla Camera dei comuni che in Sicilia le truppe di occupazione trovarono "non cooperazione ma servilità." Qualche resistenza cominciò a manifestarsi a Napoli e a Bari, ma svanf dopo che Togliatti cadde su Napoli dal cielo di Mosca. Ma da Roma in su inglesi e americani trovarono resistenze sempre piu tenaci, .finché dovettero lasciar mani libere ai Comitati di liberazione nazionale, dai quali fascisti e monarchici (almeno monarchici in servizio attivo) erano banditi. Se gli italiani avessero lasciato fare, il referendum del 1946 avrebbe dato la vittoria ai monarchici e alle forze clericali alleate con le monarchiche. Il resultato di quel referendum fu una sgradita sorpresa per i Governi di Londra e di Washington, come per il Vaticano. E se dal 1946 al 1948 fascisti e monarchici (almeno quelli in servizio attivo) furono assenti, questo avvenne perché il popolo italiano non volle saperne, e non già perché a Londra e a Washington non avessero fatto tutto il possibile per persuaderlo a saperne. La ripresa monarchica e fascista si manifestò dal 1948 in poi. E se oggi fascisti e monarchici non sono arrivati ancora a prevalere, questo non si deve certo alla generosità del cardinale Spellman o di M. Luce, ma alla impossibilità (o almeno estrema difficoltà) di congegnare in Italia un colpo di Stato militare, dato il discredito in cui la disfatta mi863 . . Bibl~otecaGino Bianco
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