Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

ltalia scombinata Padre Messineo riassume nelle seguenti propos1z10ni programmatiche la linea di condotta da seguire da "coloro che avranno la maggiore responsabilità al Governo." 1) Azione energica di governo contro tutte le forze sovvertitrici del Paese; 2) leggi sindacali e regolamento dello sciopero; disciplina giuridica della stampa e del pubblico costume; 3) moralità nella gestione della cosa pubblica; 4) riforma della burocrazia diventata insopportabilmente pletorica; 5) smantellamento del dirigismo statalista in molte attività economiche e sociali; 6) riduzione dei troppi enti statali, facile tentazione di favoritismi, alla stretta esigenza dell'interesse comune; 7) attenuazione invece del liberalismo politico; 8) freno all'arrivismo dei gregari; 9) organizzazione del par-· tito, rinnovamento saggio e tempestivo di quadri e formazione severa di uomini probi e capaci, attività continua nel paese per contrastare la propaganda avversaria e illuminare il popolo; 10) oculatezza nelle riforme sociali, fuggendo l'improvvisazione e la demagogia; 11) instaurazione ed impulso all'auspicata e sancita libertà della scuola; 12) piu rigida e scrupolosa presenza della magistratura nel paese a tutela del pubblico bene. Per quasi tutte queste proposizioni programmatiche, e piu precisamente quelle cui ho assegnato i numeri 3, 4, 6, 8, 11, si può dire: "Aspetta cavallo"; ma a servizio di quelle altre, che indicano una politica piu definita ed energica nella clericalizzazione delle istituzioni e di maggiore "liberalismo" a servizio delle classi capitalistiche, possiamo essere sicuri che un governo clerico-monarchico fiancheggiato dai missini, mostrerà una spregiudicatezza insospettata. A leggere quelle proposizioni programmatiche, si sente un'eco di quelle che Mussolini tirò fuori dalle sue valigie dopo la Marcia su Roma. Chi tenga presenti le manifestazioni della Civiltà Cattolica, la quale non muove foglia che Dio non voglia, come tutti sanno, non può non domandarsi a quale punto sarebbe giunta a quest'ora Yarroganza del professor Gedda e dei "vespisti" democratico-cristiani, se il premio di maggioranza non si fosse arenato, ma avesse dato nascita ad una Camera, nella quale fossero stati non 261 come ora, o 305 come ieri, ma 330 o anche piu, i deputati a cui l'Azione cattolica avesse potuto dare ordini a modo suo. Non ci sarebbe stato nessun freno al fanatismo e alla prepotenza di quella gente là. Dopo le elezioni del 1948, chiunque avesse avuto gli occhi non .solo per guardare ma anche per vedere, avrebbe riconosciuto che la paura del comunismo aveva condotto molti non cattolici a fornire alla Democrazia cristiana il 48,4 per cento dei voti. Ma per il Vaticano quella fu vittoria del Vaticano e niente altro, e non resistenza al comunismo col concorso di forze non vaticanesche. Monsignor Giuseppe Siri, poi elevato all' arcivescovado di Genova e al cardinalato, spiegò come qualmente quel 48,4 per cento rappresentava "una garanzia anzitutto religiosa." Ciò è confermato dalla parte determinante compiuta dalle perentorie dichiarazioni del Papa e dei Vescovi, nonché ·dall'opera dei Comitati civici [ ... ]. In sede di idea e di conoscenza cristiana, il 18 aprile è piu forte che in sede di partito. Questa visione serena ( I) è necessaria ad evitare confusioni inutili, infondati timori e gretti rispetti umani. Essa fa onore alla DC, ritenuta dal popolo la piu degna di essere depositaria delle 852 Bibloteca Gino Bianco

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