Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Ita/,ia scombinata dina inerte nel gioco diplomatico europeo. Ma la sua posizione geografica la trascinò di continuo, direttamente o indirettamente, in tutti i problemi della politica continentale e mediterranea. Tutte le potenze che circondavano l'Italia, in terra e nel mare, erano interessate a trascinarla dalla loro parte e ad evitare che si associasse ai loro avversari. Offrivano vantaggi in cambio della loro amicizia, e piu o meno la minacciavano, non solo quando dava segni di diventare ostile, ma anche quando desiderava di rimanere neutrale. lb altre parole, i vantaggi della posizione strategica erano proporzionati, caso per caso, al peso che il Governo italiano poteva mettere nell' · equilibrio delle altrui forze terrestri e navali, alla libertà d'azione che esso godeva per non essere paralizzato da difficoltà interne piu o meno permanenti, e alla abilità che gli statisti italiani dimostravano nel manovrare su quel mare infido che va sotto il nome di diplomazia. Era assai difficile agli statisti italiani rimanere neutrali in una crisi internazionale. La neutralità italiana avrebbe richiesto altrettanta forza militare quanto la partecipazione alla guerra, e per giunta una saggezza quasi sovrumana. Né era facile seguire una strada sicura attraverso il complesso intrigo dei problemi continentali e mediterranei. Queste difficoltà spiegano le oscillazioni, o se si preferisce chiamarle cosI, le ambiguità della politica estera italiana. Fuori d'Italia quelle ambiguità erano e sono attribuite al "machiavellismo" italiano. Gli italiani (o quelli almeno che portano la testa sulle spalle) non hanno di siffatte illusioni. Sanno che quelle ambiguità risultano da una indecisione che è inevitabile quando vi sono molte e incerte alternative, oppure da vera e propria ottusità· in chi, dovendo scegliere, sceglie male. La neutralità di Nenni Oggi l'Italia è invitata, un giorno SI e uno no, da Pietro Nenni a rimanere neutrale fra il sistema sovietico e il sistema atlantico. La Svizzera si tiene neutrale. Perché l'Italia non dovrebbe imitare la Svizzera? Magari! Ma la Svizzera è bene armata a proprie spese e può difendere la propria neutralità, magari prolungando la resistenza nel cosI detto "ridotto" delle sue montagne; perciò non invita nessun esercito a ripetere l'esperienza fatta dal russo Suvarof alla fine del secolo XVIII. Invece la valle padana dà voglia a tutti i vicini di venire a disputarsi H la vittoria, e le coste italiane nel Mediterraneo sono aperte da ogni parte. Dopo lo sfacelo della recente guerra, potrebbe l'Italia armarsi da sé senza gli aiuti finanziari americani, senza parlare dell'assistenza tecnica? Quando fosse la Russia a fornirle i mezzi per difendere la neutralità, dopo che essa si fosse sganciata dal sistema atlantico, che razza di neutralità sa• rebbe piu la sua? E ammesso che l'Italia si dichiarasse neutrale fra i due sistemi e rifiutasse ogni aiuto tanto dall'uno quanto dall'altro, e intendesse difendere una neutralità disarmata o insufficientemente armata, crede Nen846 BiblotecaGino Bianco

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