Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Italia scombinata te dai vecchi piccoli governi locali. In conseguenza le altre potenze mediterranee, cioè Inghilterra e Francia, dovettero da ora in poi fare i conti anche con l'Italia nei loro piani militari e negoziati diplomatici. Nel 1887, Sir Charles Dilke, uno fra i piu intelligenti scrittori politici inglesi del suo tempo, scrisse: L'Inghilterra con la sua sola flotta e senza l'alleanza con l'Italia, non può conservare contro la Francia il suo predominio assoluto nel Mediterraneo e nel mar Nero [ ... ]. L'Inghilterra deve da ora in poi considerare la via intorno al Capo di Buona Speranza come la sola sicura per le comunicazioni con l'India, nell'evento di una guerra , con la Francia, nella quale l'Italia rimanga neutrale (L'Europe en 1887, Quantin, Paris 1887, p. 302). D'altra parte, il Mediterraneo è un mare chiuso, con due sole uscite: lo stretto di Gibilterra e il canale di Suez. Entrambe queste uscite erano controllate dalla flotta inglese. Il Governo italiano poteva giocare d'equilibrio fra Inghilterra e Francia, e domandare un prezzo per la sua amicizia, solo quando gli interessi inglesi e francesi venivano a conflitto nel Mediterraneo. Quando i Governi di Londra e di Parigi erano amici, il Governo di Roma non poteva manovrare fra i due, e la posizione-chiave dell'Italia nel Mediterraneo perdeva ogni valore. Nell'agosto del 1914, se il Governo italiano si fosse associato alla Germania e all'Austria, contro l'Inghilterra, la Francia e la Russia, il tamburino italiano di Bismarck sulle Alpi avrebbe guardato verso l'ovest. Inoltre nel Mediterraneo la flotta italiana, associata alla flotta austriaca e alle due navi da battaglia tedesche che stavano nelle acque italiane in attesa degli eventi, avrebbe messo le forze anglo-francesi in una situazione assai difficile, e frazionato, se non impedito, il trasporto delle truppe coloniali dall'Africa settentrionale verso la Francia. La vittoria della Marna sarebbe stata pi u difficile, forse impossibile. Quando il Governo italiano entrò in guerra a fianco della Triplice Intesa contro gli Imperi centrali (maggio 1915), qualunque tentativo di questi imperi nel Mediterraneo diventò futile, e la flotta austriaca dové acquattarsi nelle sue basi dell'Adriatico orientale. Lo stato maggiore tedesco imparò bene la lezione del 1914-18. Nella seconda guerra mondiale, mettendo l'Italia nel suo gioco, Hitler incatenò una parte delle truppe francesi verso la frontiera italiana e nella Tunisia, mentre si sbarazzava prima della Polonia nel 1939, e poi della Francia nel 1940. E fra il 1940 e il 1943 la flotta italiana nel Mediterraneo, anche senza forza aerea adeguata, e con · un radar rudimentale, costrinse i trasporti inglesi verso l'Oceano Indiano a seguire la via del capo di Buona Speranza. Difficile neutralità In sintesi, anche se la sua forza militare non è, in termini assoluti, tale da consentirle una guerra senza alcun alleato con una grande potenza, 844 BiblotecaGino Bianco

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