Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Italia scombinata altri che posseggono invece un piu preciso senso dello Stato. Con un partito come il suo, teoricamente De Gasperi potrebbe fare numerosi Governi, tutti democristiani per il nome, ma tutti di colore differente, quasi come se ad essi collaborassero altri partiti. Ma la fatica è tutta qui: perché, mentre è possibile lasciar fuori dal Governo, all'occorrenza, un PLI o un PSDI, i democristiani dei diversi orientamenti sono, al contrario, tutti indispensabili. Tutte le volte che si apre una crisi, è sempre a causa della DC una e molteplice, che si trascina per le lunghe. Vi è nella Democrazia cristiana una sinistra favorevole a riforme sociali non illusorie e dissidente dalla destra "vespista," filomonarchica e fìlofa- , scista. Ma non è agevole accertare se quella sinistra lavori per un clero a base popolare, come la Democrazia cristiana di Romolo Murri prima maniera (1895-1905), diversa sf da una clerocrazia a base borghese, quale preferirebbero "vespisti" ed affini, ma sempre clerocrazia; oppure se quella sinistra aspiri a creare in Italia una democrazia all'inglese, non irreligiosa, non anticlericale, ma risoluta a non riconoscere privilegi o monopoli al clero cattolico. Ora nessun democratico di quest'ultima osservanza consentirà mai ad una clerocrazia popolare piu che ad una clerocrazia borghese. Inoltre è incerto se un democratico-cristiano, anche se non addetto a nessuna clerocrazia, terrebbe duro sulle proprie posizioni, se gli scendesse l'ordine dal Vaticano di abbandonarle. Achille Grandi,4 segretario dell'organizzazione operaia del Partito popolare, 1919-26, affermò dopo il 1945 la necessità di non spezzare la classe lavoratrice in due organizzazioni, una socialcomunista ed una democraticocristiana; ma interrogato se avrebbe continuato a sostenere quella tesi, qualora essa fosse stata condannata dalle autorità religiose, rispose: "Mi ritirerei a vita privata." E la scissione avvenne. Un giovane cattolico, intelligente, colto e di bella coscienza morale, militante nella sinistra democratico-cristiana, interrogato da me che cosa farebbe se ricevesse dalle autorità ecclesiastiche· l'ordine di obbedire su una questione politica e sociale, rimase un po' esitante prima di rispondere, ed alla fine rispose: "Obbedirei." I cattolici comunisti dinanzi alla scomunica pronunciata dalle autorità vaticane, si sbandarono. I dossettiani,5 anche se non suscettibili di scomunica, si sbandarono. La Stampa del 20 giugno 1953, attingendo a non so quale fonte, attribuf al presidente della Gioventu d'azione cattolica, una "presa di posizione" contro il segretario della Democrazia cristiana e lo stesso presidente dell'Azione cattolica. In quella "presa di posizione" si legge: I giovani non vogliono che la tattica uccidà il progresso sociale. Sia chiaro che il Vangelo non ci educa a sostenere clientele, né a salvaguardare il denaro dei ricchi [ ...]. I giovani cattolici vogliono che la politica si faccia con scelte politiche e non con scelte religiose: la religione deve ispirare la politica senza sostituirsi ad essa. Perciò i laici facciano i laici a loro rischio personale; senza usare della Chiesa a sostegno di una tesi del partito. 4 Grandi Achille (1880-1946) fu dal 1945 alla morte segretario generale della Confederazione generale del lavoro per la corrente democristiana. [N.d.C.] s Seguaci di Giuseppe Dossetti, esponente della sinistra integralista democristiana. [N.d.C.] 836 BiblotecaGino Bianco

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