Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

La liquidazione del laicismo pronta H a scendere in campo, e nulla le sarebbe piu facile che raccogliere intorno a sé i nove decimi dei neofascisti come nuova edizione della milizia fascista. Occorrerebbe una crisi di vastità eccezionale per rendere necessaria siffatta soluzione. Una crisi siffatta non sembra probabile. Una soluzione alla Salazar è assai piu alla mano. I monarchici in servizio attivo che manovrano a destra della Democrazia cristiana, i monarchici in aspettativa che formano almeno i due terzi della Democrazia cristiana e che obbediscono agli ordini dell'Azione cattolica, e i monarchici in aspettativa che formano probabilmente i due terzi del Partito liberale, sono H pronti a formare una potente massa di manovra. De Gasperi ripete: "Democrazia-democrazia-democrazia." Ma alle sue spalle l'Azione cattolica spiega che democrazia significa clerocrazia. Certo non tutti i seguaci della Democrazia cristiana e della stessa Azione cattolica spasimano per una clerocrazia. Ma non è chiaro quanti scenderebbero in campo a rifiutarla a viso aperto. Lo stesso De Gasperi, su cui molti non-clericali contano per resistere alla marea clericale, non dice di si'. alla clerocrazia, ma non dice neanche di no. Le sue parole - se non anche il suo pensiero - rimangono allo stato fluido. In siffatta condizione di cose, ognuno dei partiti "laici," dopo perduta l'ala destra monarchica del Partito liberale, potrebbe ripetere di sé: "Nessun maggior dolore che ricordarsi del ten1po felice nella miseria." Ma anche nella miseria vi sono titoli di nobiltà, che hanno il loro valore, e quel che oggi può essere ridotto a relitto di un grande passato, potrebbe diventare domani germe per una rinascita rigogliosa, se quel germe non è distrutto proprio dalle mani di chi dovrebbe tenerlo in vita. I partiti "laici" stanno distruggendo tutto il loro passato. Il banco della vita politica italiana non sta nella presenza o nell'asse.nza della proporzionale, con o senza premio di maggioranza. Sta nella rinunzia fatta dai partiti "laici" ad ogni patrimonio ideale, per un piatto di lenticchie, cioè per la rielezione a deputati di pochi proletari intellettuali - qualche paio di decine - i cui figli finirebbero come quelli del conte Ugolino, se i loro padri rimanessero disoccupati, se cioè perdessero le , indennità parlamentari. Nel discorso fatto a Milano il 14 febbraio, De Gasperi affermò che la Democrazia cristiana "deve guadagnare degli amici, e tuttavia come partito non perdere l'anima." L'anima la debbono perdere gli amici "laici." La sinistra della Democrazia cristiana Uno dei migliori giornalisti italiani, Vittorio Gorresio, scrive, sulla Stampa del 14 luglio 1953, che nella Democrazia cristiana ci sono liberali e socialisti; monarchici e repubblicani; nazionalisti della vecchia scuola ed europeisti di aspirazioni federali; cattolici di stretta obbedienza papale insieme ad 835 Bibloteca Gino Bianco

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