Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

•Italiascombinata pediscono quell'aumento. A demolire quelle "strozzature" deve essere diretta la politica economica del Governo. Questo basta al mio socialismo dirigista e non liberista, ma di contentatura piuttosto facile, perché non ha mai preso sul serio le astrazioni campate in aria, poco importa se liberiste o dirigiste. Il guaio della dichiarazione presa all'unanimità dal Congresso liberale di Firenze è precisamente questo: che essa restò campata in aria, cioè non investi in concreto nessuna "strozzatura," e perciò lasciò il tempo che trovava: era una lezione di economia e non un programma politico. Ebbene supponiamo che in quel congresso qualcuno avesse invitato i congressisti a scendere dal cielo in terra. La vostra relazione - avrebbe potuto dire - insegna che il Governo deve demolire le "strozzature," e che una di quelle "strozzature'' è rappresentata dal protezionismo doganale di cui gode in Italia l'industria siderurgica (da non confondere con l'industria metallurgica e con la industria meccanica, le quali sono danneggiate dal protezionismo siderurgico e guadagnerebbero piu ampio respiro da quella abolizione). La vostra relazione dice che il prezzo del ferro è in Italia molto piu alto del prezzo internazionale, e che il giorno in cui avessimo rimediato a questa disparità, ogni settore dell'economia ne avrebbe impulso ed incremento, e ne risulterebbe maggiore produzione, maggiore occupazione, maggiore possibilità di esportazioni, larga fioritura di nuove iniziative. Ebbene, scegliamo quella "strozzatura" per proporne lo smantellamento agli altri due partiti "laici"; e poi tutti insieme proponiamo alla Democrazia cristiana che la prossima legislatura smantelli quella "strozzatura." Questo sarebbe uno fra i punti di quel programma immediato, che giustificherebbe la nostra partecipazione alla democrazia-democrazia-democrazia di De Gasperi: la giustificherebbe dinanzi alla nostra coscienza e la giustificherebbe innanzi al popolo italiano. Chi avesse fatto una proposta di quel genere, avrebbe potuto aggiungere che oramai la siderurgia italiana è condannata, se entrano in vigore gli accordi europei sul carbone e l'acciaio, salvo che i siderurgici italiani ottengano qualche eccezione - chi sa come mascherata - a proprio vantaggio, eccezione alla quale quei liberali-liberisti italiani, che non sono salariati dai siderurgici, dovrebbero opporsi. Che cosa sarebbe avvenuto, nel Congresso di Firenze, se un liberale avesse parlato in quel modo? Io sospetto assai che sarebbero subito scesi, lancia in resta, contro di lui tutti gli agenti della Confindustria. Nessun liberale, spero, prenderà cappello, se gli dirò essere opinione universale in Italia che quegli agenti, numerosi in tutti i partiti, non sono meno numerosi nel Partito liberale che negli altri. Mi sarà lecito, pertanto, ritenere che nel Congresso di Firenze gli agenti della Confindustria avrebbero cercato di insabbiare quella proposta a furia di pregiudiziali, extrapregiudiziali, sottogiudiziali e postgiudiziali. Soprattutto il congresso sarebbe stato scongiurato di non mettere in pericolo la unità del partito, quella unità, supremo bene, di cui tutti 832 Bibloteca Gino Bianco

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