La liquidazione del laicismo Circa la questione della prossima discussione sulla legge per la difesa dello Stato, detta polivalente, gli ambienti democristiani tacciono, mentre quelli socialdemocratici, senza entrare nel merito della legge, si limitano a ripetere che il PSDI mantiene al riguardo tutte le sue riserve. L'iscrizione all'ordine del giorno del Senato della legge - a quanto risulta all'Agenzia Italia - è avvenuta per il normale corso della procedura parlamentare, e non è stata sollecitata da nessun gruppo; cadono perciò tutte le speculazioni della stampa socialcomunista e tutte le accuse di slealtà e çli debolezza che sono state, come al solito, formulate a scopo puramente polemico. In merito poi al cammino parlamentare della legge in questione, risulta all'Agenzia Italia che al Senato saranno proprio gli esponenti della Democrazia cristiana a chiedere il rinvio della discussione della legge. Non piu, dunque, la iniziativa (non autorizzata, ma non vietata) di alcuni senatori democristi, ma il normale corso della procedura parlamentare, nel quale corso il Governo non era intervenuto in tempo per interromperlo, come era sua facoltà e come l'accordo verbale del novembre avrebbe imposto; per fortuna gli esponenti della Democrazia cristiana nel Senato erano H per chiedere il rinvio della discussione. Tutto è bene quel che finisce bene... almeno per ora. Del resto, nello stesso Congresso di Genova, che pur aveva invocato all'unanimità il rispetto della libertà religiosa, vi furono 52.485 voti che consentirono all'apparentamento con la Democrazia cristiana "senza condizioni," cioè senza domandare neanche la libertà religiosa; e 186.087 voti furono dati bensf all'apparentamento "condizionato," ma quando si venne al sodo, '161.515 voti rifiutarono di domandare la "salvaguardia" delle libertà costituzionali, mentre 115.656 la desideravano. La, siderurgia Né la libertà religiosa né la consegna alla Commissione pontificia di assistenza dei beni appartenenti una volta alla Gioventu italiana del littorio hanno turbato i partiti "laici." Bisogna badare al sodo. E il Congresso socialdemocratico di Genova se ne occupò. 193.137 socialden1ocratici votarono contro la nazionalizzazione della industria elettrica ·e non piu che 82.776 votarono a favore. Udite,1 udite! I socialdemocratici italiani non vogliono dare alla Confindustria il dispiacere di domandare la nazionalizzazione dell'industria elettrica. Se cosf la pensano i socialdemocratici, potete sperare che la pensino diversamente i liberali e i repubblicani e i democristi? Anche il Congresso del Partito liberale tenuto a Firenze badò alle questioni economiche. Ed approvò per acclamazione una relazione sul programma economico del partito, dalla quale imparammo che il Governo, avendo in mano leve potenti per intervenire nella vita economica del Paese, deve intervenirvi in senso utile alla comunità, per sollecitare e per orientare le iniziative private, promovendo l'aumento della produzione e dei consumi. &istono nella struttura economica italiana delle "strozzature" che im831 Bibloteca Gino Bianco
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