Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

La liquidazione del laicismo Il ragionamento .filava diritto fino alla parola "maniera." Qui si arrestava, perché era proprio sulla maniera di quella difesa che il Congresso socialdemocratico di Genova aveva dimostrato di non andare d'accordo con la Democrazia cristiana. Ma niente paura. Anche su tal punto Il Messaggero faceva luce piu che sufficiente per chi volesse capire. La Democrazia cristiana - spiegava - aveva "la stessa intenzione del Partito repubblicano italiano" (avrebbe piuttosto dovuto dire che il Partito repubblicano italiano aveva la stessa intenzione della Democrazia cristiana). Orbene, se gli altri due partiti avessero ritenuto di dover dare "importanza politica alla questione delle leggi per la difesa della democrazia," e se l'appello dei repubblicani non fosse bastato ad indurli a rinunciare alla loro pregiudiziale, "l'intesa quadripartita si sarebbe sciolta." Rimarrebbero ancorati alla Democrazia cristiana i soli repubblicani, e quanto agli altri due, o mangiassero quella minestra o saltassero dalla .finestra. Il direttorio della socialdemocrazia capf il latino. Motivo per cui il Corriere della Sera, nella notte del 6 novembre, venne a sapere che "l'impegno preso (dalla direzione della socialdemocrazia) al Congresso di Genova non sarebbe stato interpretato come un veto assoluto alle tre leggi in qualsiasi forma venissero presentate, ma solo come un impegno alla libertà d'azione e di opposizione nei loro confronti." · Su qhesto terreno l'accordo con la DC non dovrebbe essere difficile, tanto piu che, in ogni caso, il dibattito sulle tre leggi non potrà farsi che con la nuova legislatura, e quindi ognuno, nel periodo elettorale, rimarrà libero di sostenere le tesi che crede. Messa la faccenda su questo terreno, era prevedibile che tutto sarebbe finito con soddisfazione della Democrazia cristiana. Il 13 novembre Saragat riconobbe che era adesso possibile rivedere la posizione del partito: le tre leggi non costituivano piu un problema pregiudiziale, essendo ormai chiaro che non vi era piu il tempo di esaminarle prima dello scadere della presente legislatura (Corriere della Sera, 14 novembri! [1952]). E il 15 , novembre la convenzione del pateracchio fu solennemente .firmata, e in essa i quattro partiti convennero di "riconoscere la necessità costituzionale e politica di disciplinare, con leggi, la stampa, il settore sindacale, la difesa della democrazia, e di impegnarsi a discutere collegialmente, al fine di raggiungere una formula d'intesa nella competente sede parlamentare, i disegni di legge presentati dal Governo e già sottoposti alla procedura parlamentare." Non piu, dunque, quell'abbandono messo come condizione dal Congresso di Genova. Ma che importava mai quella sola parola quando si trattava di salvare la democrazia-democrazia-democrazia di De Gasperi? Romita, interrogato se pensasse che l'accordo soddisfacesse le condizioni poste dal Congresso di Genova, rispose: "Sostanzialmente; se non avessi questa convinzione non l'avrei firmato"; e avrebbe potuto aggiungere con Dante: "e questo fia suggel ch'ogni uomo sganni." Poi venne la volta 829 Bibloteca Gino Bianco

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