Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Fra storia e politica momentosa doveva essere presa dal comandante· della divisione a cui l'incrociatore apparteneva. Perciò ordinò al comandante di andare in soccorso al "Pola" con tutta la divisione. Qui la tragedia precipitò. La divisione si· trovò di fronte tutta la flotta inglese arrivata da Alessandria, fornita del radar e accompagnata da app~ recchi di esplorazione e di bombardamento. In breve fu tutta colata a picc Per soccorrere eventualmente i naufraghi sottrattisi a qualche affondamen i sapientoni di Roma non avévano mai pensato a preparare mezzi: i fasci I i di Mussolini eredi di Roma, di Genova e di Venezia, non potevano essere affondati da nessuno. I naufraghi del capo Matapan resistettero a lungo su mezzi di fortuna al freddo e alla fame; pochi furono salvati dagli ingJesi e dai greci, i piu affogarono. Questa è la storia dell'avvenimento, pubblicata nel 1946, dall'ammiraglio Iachino. T. non ne tiene nessun conto nel 1953 e parla di intelligenza col nemico, visto e considerato che l'ammiraglio Cunningham ha detto di avere basato il suo calcolo su eventi e informazioni anteriori all' azione. Sapeva, dunque, già prima l'inglese che il "Pola" ,sarebbe stato silurato, e che una divisione sarebbe andata in suo soccorso, cadend9 nella trappola? Che cosa si deve dire di un critico, il quale lancia accuse atroci, senza curarsi di esaminare i fatti da cui quelle accuse sarebbero demolite? Secondo T., centro dell'intelligenza con il nemico era nientemeno il Ministero della marina (senza pregiudizio, mi figuro, di altri ministeri). Prove, o almeno indizi? Quello stesso ammiraglio, che aveva perduto a Taranto due navi da battaglia e un incrociatore, un mese dopo fu chiamato a Roma come sottocapo di Stato maggiore della marina (p. 45). Intelligenza col nemico? Caviglia scrisse nel suo-Diario sotto la data del 19 maggio 1943: Cavallero è stato battuto, ha perso le sue truppe, ed è stato nominato Maresciallo d'Italia; Messe è stato battuto, ha ~rso le sue truppe, ed è stato fatto Maresciallo d'Italia; io, può pensare Gariboldi, sono stato battuto, ho perso le mie truppe, ed ho diritto di essere fatto Maresciallo d'Italia [Diario, Gherardo Casini, Roma 1952, p. 406]. Questo era il metodo anche nella marina e nell'aviazione. Non è lecito saltare all'intelligenza col nemico per trovare la spiegazione dei metodi mussoliniani e dei· loro resultati nel governo militare e... civile. Anche l'ammiraglio Iachino afferma che "a Roma le notizie trapelavano con grande facilità," e lui piu volte ebbe occasione di segnalare l'avvenuta diffusione di una informazione "che quasi certamente era trapelata per opera, sia pure involontaria, di elementi del Ministero."· · Realmente Iachino parlando dei progetti che prepararono la operazione del 18 marzo 1941, scrive che fra il comando superiore della marina e lui si conv"enne "che la progettata operazione doveva rimanere assolutamente segreta, e per questo l'ordine esecutivo gli sarebbe stato dato da Roma solo all'ultimo momento, e per telegramma, in modo da evitare che 304 BiblotecaGino Bia•nco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==