Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Churchill e Mussolini1 Ancora una volta Churchill ha ripetuto nell'ultimo volume pubblicato delle sue memorie che il solo errore commesso da Mussolini - "fatale errore" - fu quello di dichiarare la guerra alla Francia e alla Gran Bretagna nel giugno 1940. Se se ne fosse stato buono, tutti si sarebbero messi ai suoi piedi, e non ci sarebbero oggi in Italia e nel mondo marmi sufficienti per monumentarlo. Già. Ma perché commise quell'errore? Se lo commise, doveva nella sua testa mancare qualche mattone, senza dubbio. Ma quel mattone non gli venne a mancare solo nel giugno 1940. Non ce l'aveva mai avuto. Con tutto questo, fu l'idolo di Churchill - sissignori! - di Churchill prima di quel giugno fatale. In quei ventun anni di dittatura, ripete Churchill, Mussolini "sollevò il popolo italiano dal bolscevismo, nel quale avrebbe potuto cadere nel 1919, ad una posizione che l'Italia in Europa non aveva mai avuto prima." - Se Churchill avesse attinto le sue conoscenze di affari italiani a fonti migliori che alla "propaganda" della stampa conservatrice inglese che traduceva la "propaganda'' fascista metodicamente, avrebbe saputo che: 1) nel 1919 Mussolini contribuf meglio che poté a quella eccitazione che caratterizzò i postumi della guerra mondiale in Italia (come in Inghilterra) e che fu chiamata "bolscevismo" e dalla quale un movimento rivoluzionario dalle apparenze bolsceviche avrebbe potuto essere scatenato, se gli Italiani avessero preso sul serio Mussolini; 2) il bolscevismo, in cui il popolo italiano avrebbe potuto cadere, ma non cadde, nel 1919, aveva perduto ogni virulenza pericolosa alla fine del 1920, due buoni anni prima che Mussolini alla fine dell'ottobre 1922 marciasse da Milano a Roma in vagone letto; e 3) la posizione che l'Italia non aveva mai avuto in Europa prima della vittoria nella Prima guerra mondiale, fu dissipata da Mussolini come vede oggi chi ha occhi per vedere. Fra le grandi imprese di Mussolini, Churchill mette "l'Impero italiano nell'Africa del nord." Se avesse preso cura di far rivedere il suo manoscritto da persona meno ignorante, anche se meno intelligente, di lui, Churchill avrebbe imparato che l'impero italiano nell'Africa del nord - non discutiamo se impero sul serio o per burla, utile o inutile o dannoso - fu creato prima della Prima guerra mondiale, quando Mussolini eccitava le donne di ForH a svellere le rotaie delle ferrovie per impedire che i soldati fossero mandati in Tripolitania e Cirenaica a costruire quell'impero. Nel retroterra di quei territori conquistati nel 1911-'12, Mussolini aggiunse una buona messe di deserti. Nessuno parlò mai di "impero" per l'Africa del nord. L'impero nacque con la conquista dell'Abissinia. 1 Da "Il Ponte," gennaio 1952, pp. 131-132, a firma "G. S." [N.d.C.] 294 BiblotecaGino Bianco

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