Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Fra storia e politica bilito la pena di morte per mot1v1 né religiosi né et1c1, ma sociali, via! (pp. 56-7). Quattro linee nelle quali la dottrina fascista si distaccava da quella della Chiesa in quanto non si interessava se la madre fosse stata la moglie, o solo l'amica del padre, via! (p. 166). Dove l'unità statale "precede la famiglia," via! (p. 167) queste parole non sono affatto cattoliche. Le due linee, in cui il duce racconta che andando a visitare il papa si fece prima dispensare espressamente dal dovere di inginocchiarsi e baciargli la mano, via! (p. 171). Il duce aveva detto che "in un certo senso" l'influenza del cristianesimo era stata utile; via quelle parole "in un certo senso." E via altre 17 linee, in cui il duce finisce coll'attribuire a Roma imperiale il merito se il cristianesimo non era rimasto "una setta ebraica": bastava dire che sarebbe rimasto "una religione poco diffusa" (pp. 173-4). Quando il duce aveva detto che il sentimento religioso "nella massa è oggi piuttosto un'abitudine," via! (p. 176). Dove il duce aveva detto che quando lui scrisse Le storie del cardinale "il clero era veramente inquinato da elementi corrotti," niente elementi corrotti, neanche allora! (pp. 186-7). Due pagine intere sul duce che passa dalla miscredenza giovanile alle scempiaggini su Renan, e alla fede che possa esservi una forza "di vina" ma non "cristiana" nell'universo, via! (pp. 22-4). È chiaro che è passata sul libro la mano di un revisore ecclesiastico. A due sole soppressioni è rimasto estraneo il revisore ecclesiastico. La prima edizione italiana conteneva l'aneddoto dell'ambasciatore tedesco che si era vantato di avere salutato Mussolini, nel primo ricevimento ufficiale, battendogli la mano sulla spalla e dicendogli: "Buon giorno, Mussolini." Mussolini aveva interpolato, dopo la parola "aneddoto," le parole: "inventato di sana pianta." Il Minculpop pensò che era meglio abolire senz'altro la storia (pp. 32-3). E otto linee in cui il duce aveva affermato di non aver fiducia nella fedeltà degli uomini (p. 58), via anch'esse: il Minculpop non poteva ammettere che il duce non avesse fiducia neanche nel Minculpop. Ora comprendiamo perché il direttore dell'ufficio stampa nel 1932 aveva messo il veto alla pubblicazione, e perché anche Mussolini si era messo fuori dei gangheri. Non era la forma tedesca, croata, greca, giudaica, ostrogota la causa della tempesta. Era la preoccupazione di provocare la reazione di Pio XI, che in certe faccende non scherzava. Già nel 1929 c'era stata fra i due infallibili una clamorosa controversia sul cristianesimo che non sarebbe diventato una religione universale se non avesse emigrato dall'Oriente a Roma. E ora da capo il duce risollevava quel vespaio! Si poteva essere piu scriteriati di COSI? . Ma, come abbiamo visto, mentre era condannata a morte l'edizione italiana, non si potevano cqndannare a morte l'edizione tedesca e l'edizione francese, e le altre edizioni che si preparavano del testo tedesco. Pio XI avrebbe preso fuoco per le edizioni non italiane, anche se fosse mancata l'edizione italiana. Mussolini, a questo punto, deve avere pensato che ormai il guaio non si poteva piu evitare, e non era il caso di negare a 280 BiblotecaGino Bianco

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