Ludwig e Mussolini su non piu che diciotto parole e alcune frasi (forse nomi propri italiani male scritti da Ludwig). Ma quando ebbe sott'occhio le bozze in italiano, l'affare era diverso, le correzioni si moltiplicarono, e Ludwig diventò un somaro. Ad ogni modo il libro di Ludwig era interessante e rispondeva per il novantanove per cento a quanto il duce aveva detto. In conseguenza costui autorizzò l'edizione italiana, e consenti che la Stefani desse la notizia della prossima pubblicazione. Quando la traduzione ital,ana fu stampata, non erano tlrascorse ventiquattro ore dall'invio delle prime due copie al duce, quando il direttore dell'ufficio stampa da Roma, per telefono, investi con violenza Mondadori perché si era permesso di pubblicare quel libro là. Era all'apparecchio anche il segretario del duce, Chiavolini, e anche costui dette notizia che il duce era fuori dei gangheri. Mondadori ricordò a Chiavolinì che la pubblicazione era stata autorizzata da Mussolini in persona. Tutto inutile. Il libro non doveva assolutamente essere messo in vendita. Mondadori era pronto a mandare il libro al macero; ma possedeva le bozze con le correzioni autografe del duce e puntualmente eseguite. Intendeva che il Ministero degli interni riconoscesse ufficialmente la correttezza della sua condotta. Un commissario di pubblica sicurezza si presentò per sequestrare quelle bozze. Mondadori ne aveva già fatto eseguire copie fotografiche per conservarle a proprio discarico. Cosf il corpo del reato non sparL Frattanto era uscita a Vienna l'edizione in tedesco, ed era imminente l'uscita dell'edizione in francese. Se non usciva la edizione italiana, gli italiani avrebbero comprata l'edizione francese. A che cosa sarebbe servito il divieto dell'edizione italiana? Mussolini fece domandare quante copie fossero state stampate di questa edizionè. Ventimila. Ebbene Mondadori le mettesse pure in vendita, ma non una di piu; nessuna ristampa, finché il duce non avesse arrecato al testo le modificazioni necessarie. Il duce trovava che la lingua della traduzione era "tedesca, croata, giudaica, ostrogota, ma non italiana." Non se n'era avvisto prima? Le modifiche apportate al testo arrivarono alcuni mesi dopo, e su quelle fu fatta la seconda ediiione. Ma i guai di Mondadori non erano alla fine. Quando Mussolini fu morso dalla tarantola antisemitica, l'ufficio stampa, intanto diventato Ministero della propaganda e poi Ministero della cultura popolare, o Minculpop, come dissero gli scanzonati, scopri che il duce in quei benedetti colloqui aveva negato la esistenza di un problema ebraico in Italia. In conseguenza, ordinò di non pubblicare pio nessuna edizione. Mondadori ci dà ora non solo le correzioni fatte da Mussolini sulle bozze di stampa della prima edizione, ma anche le correzioni mandate dal Minculpop per la seconda edizione. Qui altro che correzioni quasi tutte formali! Quindici linee, in cui il duce aveva affermato di avere rista279 Bibloteca Gino Bianco
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