Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Fra storia e politica con Mussolini." È un documento di notevole interesse storico, perché ci fa vedere in che modo funzionavano certi retroscena fascisti. Ludwig era stato a Mosca a psicanalizzare ed ammirare Stalin. Perché non fare col duce un bel "colpo" dello stesso genere? Ottenuta una udienza, ne ritornò col viso "letteralmente congestionato dalla gioia"; "Mussolini era assai piu grande di Stalin." Ludwig avrebbe voluto scrivere la sua vita. Ma Mussolini non volle saperne di una necrologia. Ce n'erano già abbastanza. Si convenne che Ludwig avrebbe non biografato, ma colloquiato il duce. E questo avvenne coi risultati politici di cui il duce fu ben soddisfatto, e coi risultati finanziari che l'avversario dichiarato, n1a preso a nolo dal duce, si riprometteva. Quando il manoscrittio in lingua tedesca fu sotitoposto al duce, costui vi cambiò diciotto parole, cancellò alcune frasi e autorizzò la traduzione italiana e le altre traduzioni straniere. Le bozze della tradu- - zione italiana furono mandate al duce. E questa volta vi furono, non diciotto, ma una settantina di correzioni. Mondadori ci dà in copia fotografi.ca queste correzioni autografe. Sono quasi tutte formali. Quelle di contenuto sono, nell'insieme, poco importanti, sebbene talvolta caratteristiche. Per esempio, Ludwig non parli di Margherita Sarfatti (p. 9); non dica che il duce fu una volta "anarchico rivoluzionario" (p. 13); non dica neanche che in gioventu fu "comunista," dica che fu "socialista," quasi che i socialisti rivoluzionari di quello stampo facessero differenza fra comunismo e socialismo; non dica che nel 1911 approvò il sabotaggio (p. 70); Ludwig non gli faccia ricordare con "orgoglio" che a Milano lo chiamavano "il Barbarossa" e che lui là poteva far "vuotare le strade" (p. 120); neghi di aver detto che se un duce numero due venisse in Italia, l'Italia non lo sopporterebbe (p. 131), e cosf via. Una sola correzione è veramente notevole. Il duce (pp. 222-3) nega di aver detto che ogni misticismo gli è estraneo e che non esclude che "la natura sia divina"; ma consente a dire che Renan potrebbe avere avuto ragione quando pensava che "nel corso di millenni di anni possa avere avuto luogo una soprannaturale apparizione"; solamente un'apparizione di quel genere lui, Mussolini, non l'ha mai veduta; ammette che un'altra apparizione soprannaturale si ripeta ancora tra miìlenni di anni; ma non ammette che un fatto di quel genere potrebbe cadere sotto le leggi naturali, come la forza di gravità, come la morte. Parlando col Mondadori, disse che Ludwig era "un somaro," se gli aveva attribuito "sciocchezze" di quel genere. Non si era avvisto di queste "sciocchezze" e delle altre imperfezioni scoperte sulle bozze di stampa italiane, quando aveva letto e approvato l'originale tedesco? No, non se n'era avvisto. L'uomo voleva far credere di conoscere il tedesco, ma lo conosceva solo quel tanto che era necessario per ritenere a memoria qualche discorsetto o frase d'occasione o qualche poesiola, e per beccare qua e là qualche parola o frase dal significato conosciuto. Perciò, tanto per darsi l'aria di aver letto e capito, aveva trovato da ridire 278 BiblotecaGino Bianco

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