Mussolini storico di se stesso intravisto la possibilità di un paradiso di benessere e d'indipendenza, mai piu egli [il contadino] si rassegnerà definitivamente all'antico stato, a limitare sempre piu i propri bisogni. In un modo o nell'altro, prima o dopo, acquiste,rà sempre maggior coscienza di diritti sempre piu vasti, sentirà con sempre maggiore esasperazione l'intollerabilità della sua abiezione secolare e dell'antieconomicità del suo lavoro presente. Ma quando? Ma come arrivare a questo? Come sollecitare il processo? Mi pare che questa sia la questione. (pp. 97-8) Quasi trent'anni sono trascorsi. E la questione è sempre la stessa. Quando? Come? - Fiore spera oggi le stesse speranze del 1925. Le spera allo stesso modo? Non so. La recensione è già troppo lunga. Non mancheranno le occasioni per discutere, se a lui e a me non verrà meno la vita. Il libro di Fiore va letto e meditato dalla prima all'ultima parola. Non è solamente un gioiello letterario. È una bella battaglia morale. Mussolini stonco di se stessd 1. Cinque smentite e un punto esclamativo Sul principio del 1932 io pubblicai in francese un volume (Mussolini dipl<>matico, Grasset, Paris), dedicato alla politica estera del "duce" dal 1922 al 1931. Una copia del libro fu da me mandata a Mussolini in "omag~ gio di ammirazione e di gratitudine" per il mio "collaboratore invincibile ed inesauribile." Non ricordavo piu quella burla (di gusto piuttosto discu~ tibile), quando a Milano, nell'agosto del 1946, il signor Gaetano Baldacci, uno dei redattori del Corriere della Sera, mi informò che Mussolini aveva letto quel libro e lo aveva postillato. Baldacci possedeva quella curiosicl bibliografica, ed ebbe la cortesia di lasciarmela esaminare. Mussolini scrisse in lapis nero nella prima pagina del libro: "Letto il 20-21 febbraio 1932-X" (quel X è l'anno dell'era fascista, per chi se ne sia dimenticato). In 56 delle 338 pagine del libro vi sono passi sottolineati o segnati in margine con una linea o una freccia, quasi sempre in lapis rosso, qualche volta in lapis blu. Per esempio a p. 8 io dicevo di essermi sempre domandato, prima di fare un'affermazione, che cosa avrebbe potuto dire per smentirmi un ammiratore di Mussolini che non fosse stato stupido, ma intelligente, e bene informato. - Queste parole furono sottolineate dal duce in lapis rosso. A pagina 19 le date 3 maggio 1919 e marzo 1925 e il nome di Maitre Torrès, e a p. 20 i titoli e le date dei 'giornali francesi "Quotidien, 1 Da "Il Ponte," giugno 1949, pp. 707-716, a firma "Gaetano Salvemini.11 Questo saggio fu scritto a Cambridge (Mass.). [N.d.C.] 265 Bibloteca Gino Bianco
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