Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

( Querelles d'Allemands Un altro esempio del metodo con cui Guariglia quando vuole, apre il solo occhio cieco. Nel dicembre 1935, quando fu pubblicato l'accordo fra Sir Samuel Hoare e Pierre Laval, che concedeva a Mussolini verso l'Etiopia i nove decimi di quanto avrebbe potuto desiderare, quell'accordo fu mandato per aria dal famoso discorso, assurdo, provocatore, fatto da Mussolini a Pontinia. È questo un fatto che nessuna persona minimamente informata e leale può mettere in discussione. Ma in Italia la stampa standardizzata fece credere che il fallimento dell'accordo fosse dovuto alla cattiva volontà del Governo inglese, mentre Mussolini era pronto a negoziare. Ebbene Guariglia (pp. 291-8)°non soffia una sola parola sul discorso di Pontinia, ed ha l'audacia di affermare che il fallimento "non fu certo imputabile all'Italia." Il discorso mussoliniano di Pontinia spunta a un tratto, a cose fatte, a pagina 300, senza che il lettore sappia di che si tratta. L'occhio cieco nazionalista ha fatto a Guariglia un bello scherzo! Purtroppo il libro presenta errori di stampa, anche nelle date. E manca di un indice dei nomi! Bisognerebbe aggiungere alla costituzione della repubblica italiana un articolo che dicesse: "L'editore che stampa un libro di storia senza l'indice dei nomi sarà impiccato.,, Querelles d'Allemandl Uno scrittore della Voce repubblicana (16 giugno 1951) è stupito perché Il Ponte dell'aprile 1951 dette ospitalità a un mio articoletto, nel quale "senza prova alcuna si cerca di far credere che Mussolini fu all'oscuro dell'attentato [nel quale fu ucciso a Marsiglia re Alessandro di Jugoslavia], del modo come fu preparato, e degli scopi che quel crimine perseguiva." Se lo scrittore della Voce repubblicana avesse letto con la debita attenzione quel mio piccolo scritto vi avrebbe notato che, secondo me, "l'assassinio fu perpetrato da agenti di Pavelié,2 il quale viveva in Italia sotto la protezione di Mussolini e a cose fatte Pavelié continuò a vivere comodamente in Italia, pur essendo stato condannato a morte in Francia"; ma "non c'è una prova che l'assassinio sia stato in quel momento [ queste tre parole erano messe in tipo differente dal resto del discorso per metterle in evidenza] voluto da Mussolini. Questi si era persuaso in quel momento [tipo sempre differente come sopra] di conciliarsi colla Francia (e in con1 Da "Il Ponte," dicembre 1951, pp. 1660-1661, a firma "G. S." [N.d.C.] 2 Paveli6 Ante (1889-1959), uomo politico croato, ca~ del movimento ustascia, durante la Seconda guerra mondiale dopo il crollo della Jugoslavia divenne poglavnik (duce) del regno di Croazia. Dopo la guerra si rifugiò in Argentina. [N.d.C.] 259 Bibloteca Gino Bianco

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