Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Recensi-one dei "Ricordi: 1922-1946" di R. Guan'glia rabili. Quando non guarda ai fatti con l'occhio del nazionalismo incorreggibile, ma con quello del patriottismo ragionevole, Guariglia si dimostra uomo intelligente, bene informato e di buon consiglio. Mussolini - Guariglia spiega (p. 14) - arrivato al potere in condizioni straordinarie era, nei primi tempi, "un fattore incognito" per i diplomatici non italiani. Costoro non comprendevano il "vero" carattere dell'uomo e lo pensavano capace di chi sa quali "reazioni eccessive." In queste condizioni, l'ufficio dei diplomatici italiani era quello di presentare all'estero "la cosf detta rivoluzione fascista,, "in una veste di serietà,,, e fare di Mussolini "un uomo di Stato, nascondendo il piu possibile il demagogo agli occhi altrui" (p. 14). Mentre scrivo questa recensione, leggo nel Times Literary Supplement del 1° giugno 1951 un articolo sulle memorie del segretario di Stato tedesco agli Esteri Weizsacker, che servf Hitler dal principio alla fine, e anche lui giustifica quella collaborazione col proposito di consigliare a Hitler i metodi per benino, con cui raggiungere tutti i suoi propositi, salvo ad applaudirlo, se li otteneva con metodi differenti. Il recensore inglese paragona Weizsa.._ckear quel Lafayette di cui parla Heine che si trovava presente a tutti i tumulti popolari ma con la intenzione di evitare gli eccessi, come il precettore che accompagna l'alunno nei bordelli perché non si ubbriachi, e poi nelle taverne affinché non giochi d'azzardo, e poi nelle case da gioco affinché non inciampi in un duello, e quando il duello arriva gli fa da padrino. Guariglia avrebbe potuto aggiungere che Mussolini li secondava mica male rappresentando alternativamente le due parti in commedia: quella del demagogo, quando compariva dinanzi alle "folle aspettanti,,, e quella dell'uomo di Stato quando si trovava da solo a solo coi visitatori. Colle folle protendeva la mascella e girava gli occhi come ruote di biciclette (direbbe Emilio Lussu). In privato, coi visitatori, diventava l'uomo piu semplice e piu maneggevole di questo mondo; si trovava quasi sempre d'accordo con chi gli parlava (che è un modo sicuro di apparire intelligente) salvo ad improvvisare una opinione del tutto antitetica cinque minuti dopo parlando con un altro visitatore. Ma nei suoi visitatori rimaneva il dubbio che nascondesse il coltello in tasca e .fosse capace di "trascendere a vie di fatto" in un'Europa stanca e desiderosa di pace. I diplomatici italiani sfruttarono queste preoccupazioni per ottenere dai governi degli altri paesi qualche concessione, che il duce potesse sbandierare come trionfo innanzi agli occhi delle "folle aspettanti." Finché in Germania non saH al potere Hitler, il duce non poté ricattare nessuno colla minaccia di buttarsi dalla parte della Germania. I suoi successi non furono mai che fuochi di paglia, buoni per i balilla e per i giornalisti italiani, che, come scrive Guariglia, "per la loro levatura mentale molto si avvicinavano ai balilla,, (p. 122). Venuto Hitler sulla scena, il gioco diventò serio. Il Governo francese fu spaventato dalla minaccia tedesca, e Lavai nel gennaio 1935 dette mano libera a Mussolini 255 Bibloteca Gino Bianco

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