Fra storia e politica L'anno dopo, si apre quella che è rimasta con la denominazione di "età giolittiana." Niente scioglimento del consiglio comunale; "la pressione esercitata dalla prefettura sull'a1nministrazione comunale non fu piu soltanto indirizzata a limitare l'autorità del comune, ma anche a cercare con · molta attenzione l'esecuzione di alcune nuove leggi, come quella sul lavoro delle donne e dei fanciulli, e a suggerire proposte di piani organici per la soluzione del problema della disoccupazione" (p. 104). Nel 1904 rottura dell'intesa fra il gruppo socialista parlamentare e Giolitti, ed elezioni coll'intervento degli elettori clericali: Pescetti è sconfitto; il suo posto è preso da un deputato conservatore. Ed ecco la ripercussione nell'amministrazione comunale: "La Giunta provinciale amministrativa respinse il bilancio presentato dalla Giunta comunale, e la modificò integralmente"; "opposizione sistematica" (p. 128): "Fatta oggetto dell'opposizione dell'autorità tutoria, l'amministrazione comunale socialism entrò in crisi, cioè retrocesse da alcune posizioni che aveva già conquistato, dimostrandosi incerta sulla via da seguire di fronte a quella nuova situazione" (p. 130). Nel 1909, i ricorsi alla Giunta provinciale amministrativa dei conservatori e cattolici ostili all'amministrazione socialista "ebbero il potere di tenere fermo presso la GPA, il bilancio del comune per un anno" (p. 132). Ma gli elettori tennero duro, e la prefettura non ebbe mai la soddisfazione di una vittoria né nelle elezioni amministrative né in quelle ·politiche. A leggere le pagine dedicate a questo episodio, ho pensato continuamente a quanto avveniva in quegli anni in Puglia. Anche H scioglimenti dei consigli comunali, come a Sesto nel 1900, per "preparare" le elezioni politiche; anche H Giunte provinciali amministrative che paralizzavano le amministrazioni comunali non "governative," con annullamenti arbitrari. Ma a Sesto il prefetto aveva la scusa di cercare la difesa dellwordine" contro i "sovversivi": nell'Italia meridionale i prefetti si associavano a clientele contro clientele, a servizio di deputati mascalzoni. Inoltre nell'Italia settentrionale e centrale i prefetti si mantenevano entro limiti di decenza; non mobilitavano la mala vita per "fare" le elezioni. Gli elettori dell'Italia settentrionale e centrale non solo avevano una coscienza piu virile dei propri diritti, ma nel resistere alle manovre prefettizie, rivendicavano la propria dignità e servivano un ideale proprio. Nell'Italia meridionale gli elettori si accasciavano sotto le pressioni prefettizie ed erano bastonati quando disobbedivano all'" autorità." La conquista fascista La prima incursione fascista su Sesto ebbe luogo il 18 maggio 1921. Un camion proveniente da Prato, arrivato sulla via principale del paese, aprf il fuoco: un morto e due feriti. I fascisti sfondarono la porta del municipio, lasciarono su un tavolo una lettera minatoria (mi figuro contro il 250 BiblotecaGino Bianco
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