Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Fra storia e politica Se i rapporti italo-francesi fossero stati ancora guidati da spirito amichevole, queste piccole faccenduole sarebbero state sistemate in ventiquattr'ore; invece furono inaspriti, da una parte e dall'altra, al punto da condurre i due paesi ad una rottura violenta. Il 23 marzo 1912, l'imperatore Guglielmo può far notare a .Berchtold, secondo ci rivela ora il Pribram, che l'Italia nell'Africa settentrionale si troverà presto in attrito con la Francia, e abbandonerà l'Adriatico all'Austria. E pochi giorni dopo, l'Italia, che non ha potuto nel novembre 1911 sparare una cannonata a Prevesa4 senza provocare un quasi ultimatum dell' Austria, occupa il Dodecaneso, senza proteste delle alleate: cosf modifica di sua iniziativa lo statu quo del Mediterraneo orientale. Resterà in vigore, almeno, l'intesa con la Russia, che ha aiutato cosf cordialmente l'Italia durante la guerra di Libia? - Neanche per idea! Nel dicembre 1912, appena annunziato il rinnovamento della Triplice, i nostri diplomatici negli Stati balcanici ricevono l'ordine di cambiare politica dalla sera alla mattina, non coordinare piu l'opera loro con quella degli agenti russi, e mettersi a rimorchio degli agenti austriaci e tedeschi. Nell'estate del 1913, poi, Giolitti e Di San Giuliano fanno qualcosa di piu: mandano il capo di Stato maggiore Pollio in Germania a negoziare una convenzione militare: il Goeben e il Bresslau si trovavano forse a Messina, nell'agosto del 1914, appunto per effettuarvi questa convenzione militare? Rinnovando cosf la Triplice nel dicembre 1912, e preparando nell'estate del 1913 una convenzione militare, Giolitti e Di San Giuliano non assumevano certo un impegno esplicito e positivo di interpretare da ora in poi l'alleanza con intenzioni ostili alla Triplice Intesa; nessun documento gl'Imperi centrali hanno potuto pubblicare contro il nostro paese, per dimostrare che il nostro Governo fosse tenuto ad interpretare la Triplice come ad essi piaceva. La stessa convenzione militare del giugno 1913 non ha, probabilmente, il carattere di contratto vero e proprio, ma la sua entrata in vigore è subordinata sempre a un cambiamento nella politica estera dell' Italia, che non si era ancora manifestato in forma chiara. Ma sta il fatto che nel periodo dal gennaio 1912 alla primavera 1914, cioè fra l'inizio della guerra libica e la crisi che sostituf al Ministero Giolitti il Ministero Salandra, la politica estera dell'Italia non fu piu cos[ chiara, come era stata nel periodo 1902-1912. L'intesa italo-francese non fu disdetta; ma un nuovo orientamento francofobo cominciò a farsi strada. Documento di questo nuovo stato d'animo nelle nostre sfere dirigenti, è la lettera di Cadorna a Spingardi, 5 pubblicata dalla Stampa nell'ottobre passato: 4 Il 30 settembre 1911 la flotta italiana aveva bombardato a Prevesa, sulle coste dell'Albania, alcuni cacciatorpediniere turchi. Il 1° ottobre il Governo di Vienna protestò vivacemente, affermando che era stato violato l'art. VII della Triplice Alleanza, che impegnava l'Italia a rispettare lo statu quo sulle coste della penisola balcanica. [N.d.C.] s Spingardi Paolo (1845-1918), generale, allora ministro della Guerra nel Gabinetto Giolitti. [N.d.C.] 242 BiblotecaGino Bianco

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