Intorno al "libro giallo" francese e Triplice Alleanza erano complementari· anche nel tempo: finché durava questa, durava quella, salvo che al rinnovamento della Triplice, l'Italia, assumendo impegni con gli alleati, dichiarasse di non potere piu rinnovare l'intesa con la Francia. · In conseguenza di questa intesa italo-francese, parallela e complementare della Triplice Alleanza, l'Italia, dopo 1'8 luglio 1902, continuava bensf ad essere alleata degli Imperi centrali contro la Francia e contro la Russia, se queste avessero preso l'z·nz·ziativa di una guerra di aggressione senza preannunzio di sorta contro la Germania e l'Austrz·a (art. III della Triplice); ma nello stesso tempo si dichiarava amica della Francia, negando che l'alleanza la costringesse a marciare a fianco della Germania e dell'Austria, qualora l'aggressione o la provocazione movesse da queste, anzi garantiva in questo caso la propria neutralità. Caratteristico di questo sistema di accordi è l'impegno da parte dell' Italia, di non conchiudere nessuno strumento o convenzione militare di ordine contrattuale internazionale, che fosse ispirato al concetto di una guerra d'aggressione contro la Francia: cadevano cosf la convenzione militare conchiusa fra Crispi e Bismarck nel 1888, e le convenzioni militari successive, la cui esistenza aveva sempre suscitati i sospetti della Francia. Questa intesa italo-francese non era sola a fiancheggiare la Triplice Alleanza per quel che riguarda l'Italia. Accanto ad essa, c'era anche una intesa italo-britannica, che risaliva al febbraio 1887, e che fu rinnovata appunto nel 1903. In forza di quest'accordo, l'Inghilterra e l'Italia erano impegnate a mantenere in comune lo statu quo nella penisola balcanica e nel Mediterraneo orientale: in modo che l'Italia poteva fare assegnamento sull'appoggio delringhilterra nel caso che l'Austria-Ungheria avesse violato l'art. VII della Triplice; e in compenso l'Italia assicurava all'Inghilterra, come alla Francia, che la Triplice non sarebbe stata interpretata e applicata dall'Italia come strumento di aggressione contro l'Inghilterra. E anche di questa intesa italo-britannica il Visconte di Cranborne e Lord Landsdowne 2 davano notizia ufficiale alla Camera dei comuni inglesi e alla Camera dei lords, nelle sedute del 3 e 18 luglio 1902: con la quale manifestazione pubblica anche la Germania e l'Austria erano invitate a prendere atto della esistenza di questo patto di amicizia italo-inglese, collaterale con la Triplice Alleanza. Il sistema del luglio 1902 venne poi completato, nel 1909, con la intesa di Racconigi, fra Italia e Russia, in forza della quale l'Italia si associava anche alla Russia per impedire nella penisola balcanica ogni ulteriore espansione dell'Austria. Con questo sistema di alleanze e di amicizie preparato da Visconti-Venosta e da Di Rudinf, e condotto a compimento da Prinetti e da Zanardelli, non solo veniva esclusa dalla Triplice ogni possibilità di interpretazione ostile verso la Francia - come era avvenuto al tempo del primo Ministero 2 Era stato ministro inglese degli Esteri dal 1900 al 1906. [N.d.C.] 239 Bibloteca Gino Bianco
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