Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Scritti metodologici 1917 e sulle condizioni della Russia dal 1917 in poi una vasta biblioteca di relazioni di ogni genere; ma il valore storico di questo materiale è scarso; la maggior parte di esso è infetta di spirito di parte, passioni personali, mala fede, propaganda piu o meno fanatica pro o contro il bolscevismo. Ancora peggiore è la nostra posizione riguardo a relazioni che arrivano a noi non da testimoni oculari ma da intermediari fra noi e le fonti primitive che non esistono piu. Ognuno di questi intermediari fu soggetto a errori d'interpretazione o può avere intenzionalmente deformato le af-- fermazioni delle sue fonti. Se il Mosè di Michelangelo fosse andato perduto e non ne fosse rimasta che una copia su piccola scala fatta da un mediocre artista questo documento ci darebbe un'idea molto imperfetta dell'originale. Ma staremmo molto peggio se non avessimo altro che una descrizione dell'originale fatta da un letterato. Quanto piu lunga è la catena degl'intermediari posti fra noi e l'avvenimento, tanto maggiore è la probabilità di errore o di deformazione. Relazioni che per secoli hanno goduto di un'autorità indiscussa si sono poi rivelate di valore molto scarso. Tutti gli storici seri sono convinti oggi che il resoconto dato da Livio delle origini di Roma è in larga misura leggendario e che molte affermazioni di Tacito relative al primo periodo dell'impero romano devono essere prese cum grano salis. Quanto piu scarse sono le relazioni su cui lo storico può fondare le sue ricerche tanto meno favorevole è la sua posizione. Qual è, per esempio, il valore storico dei Commentari sulla guerra gallica lasciatici da Cesare? È poco probabile che essi abbiano maggiore valore delle memorie dei capi delle armate responsabili della battaglia della Marna nel 1914. Ma noi possiamo controllare le memorie dei capi dell'armata francese con quelle dei capi inglesi e tedeschi, mentre questo non è possibile riguardo alle memorie di Cesare. La conquista della Gallia da parte di Giulio Cesare non può essere messa in dubbio, ma noi faremmo bene a non inghiottire alla cieca tutto ciò che Giulio Cesare scrisse. Ci sono vasti periodi del passato per i quali le fonti storiche sono cosf frammentarie che poco o niente si può raggranellare da esse per dissipare la nostra ignoranza. Per citare un esempio, l'entità della popolazione è uno dei fattori fondamentali da prendere in considerazione nello spiegare il fenomeno sociale. Ma per quanto riguarda la popolazione della Grecia e del vicino Oriente prima della conquista romana noi non sappiamo niente. Al massimo possiamo avanzare ipotesi plausibili sulla popolazione di una data città, come Atene, e di un dato paese, come l'Egitto, e ciò solo per alcuni secoli. Quanto alla popolazione dell'impero romano, data la scarsità delle fonti, non è possibile arrivare ad una conclusione sicura; possiamo solo ritenere che nei primi due secoli dopo Cristo la popolazione dev'essere stata maggiore che· nel terzo secolo e nei secoli immediatamente seguenti. Anche per quanto riguarda la popolazione della città di Roma possiamo soltanto costruire delle ipotesi e fare delle congetture. Per il primo Medioevo non sappiamo niente se non che la popolazione dev'essere 148 Bibloteca Gino Bianco

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