Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

La storia considerata oome sczenza cioè i loro caratteri distintivi, la estensione nello spazio, la durata nel tempo. Se non che nessuno scienziato si è mai arrischiato a dire che unico scopo della scienza sia l'analisi quantitativa: molti fenomeni fisiologici, fisici e chimici non si possono neanch' essi né pesare né misurare, eppure sono soggetto di studio e di conoscenza; la zoologia e la botanica descrittiva, l'anatomia sono scienze in prevalenza qualitative, e non per questo si nega ad esse il carattere di scienze per classificarle fra le produzioni artistiche del pensiero umano. V Concediamo dunque che la cnt1ca storica possa pervenire ad una conoscenza dei fatti passati non diversa da quella, che è lecito raggiungere da altre ricerche, alle quali nessuno nega il carattere scientifico. Questi fatti, per altro, ci vengono messi avanti dal lavoro critico isolati l'uno dall'altro: son~ come le pietre di un edificio rovinato, che bisogna, dopo averle ricercate e sceverate degli altri rottami, rimettere al posto per restituire l'edificio nella forma primitiva. Il processo storico consiste nelle trasformazioni dell'economia, della famiglia, della religione, dello stato, dell'arte, della scienza, ecc.; trovare mille fatti economici, giuridici, religiosi, è meno che niente, se non è possibile ordinarli con sicurezza in serie secondo il principio di causalità, in modo che tutti i singoli fatti formino un insieme organico nella nostra coscienza, come a priori· dobbiamo ammettere che l'abbiano formato nella realtà storica. Inoltre le diverse serie di fenomeni economici, giuridici, politici, artistici, ecc., solo per astrazione mentale possono essere divise: esse s'intrecciano fra loro, si sviluppano insieme, agiscono e reagiscono a vicenda, e dall'insieme di queste intersezioni, azioni e reazioni resulta il processo storico: per ricostruire dunque nella nostra coscienza tutta la realtà passata, bisogna stringere nella categoria di causalità non solo i fatti delle singole serie, ma anche tutti i fatti successivi e concomitanti di tutte le serie. Ora la ricerca storica può affermare con sicurezza, dati due fenomeni, che l'uno è causa ossia il precedente necessario dell'altro? Le scienze naturali, quando dopo aver osservato un gruppo di fatti, intravvedono fra essi un rapporto necessario, ricorrono subito all' esperimento per assicurarsi che quel rapporto realmente esista: riproducono cioè piu volte artificialmente i fatti, combinandoli tra loro in misure diverse, e dal vedere coincidere la persistenza e la mancanza del rapporto con la persistenza e con la mancanza di un dato fatto, determinano il legame di causalità fra questo e gli altri. Ma l'esperimento è permesso alle scienze naturali, perché i fenomeni naturali si riproducono continuamente intorno a noi e noi possiamo intervenire in essi per obbligarli a riprodursi sotto i nostri occhi: l'idrogeno si combina continuamente con l'ossigeno, e chiunque può metterli a contatto per vedere coi suoi occhi se è proprio vero che dalla loro combinazione in date proporzìoni si ha l'acqua. Invece i fatti storici né si producono naturalmente, e tanto meno si possono riprodurre 123 Bibloteca Gino Bianco

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