Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Si vuole smembrare l'Italia? desiderano mutamenti territoriali che non si accordino con i desideri libe– ramente espressi dai popoli interessati." Ma a che servirebbero i plebisciti se non a forzare la libera volontà dei popoli? Garantendo o bloccando i rifornimenti di vettovaglie alle popolazioni affamate, le forze di occupa– zione saranno in grado di indire tutti i plebisciti necessari. Nell'ultimo ro– manzo di Silone, Il seme sotto la neve, il cavallo che fa sempre cenno di s1 con la testa è chiamato dai contadini "Plebiscito." La politica dell'equilibrio delle forze concepisce un'Europa suddivisa in nazioni in contrasto fra di loro tra le quali i diplomatici britannici pos– sano fomentare e sfruttare meschine rivalità. Le minoranze etniche, spo~ state ora di qua ora di là di uno stesso confine sono adatte ad alimentare questo gioco. Ora possiamo renderci conto 'del perché il generale Simovich, allora Capo del governo jugoslavo in esilio, nel suo radio messaggio del 27 giugno 1941, comprendesse "l'Istria, Trieste e Gorizia" tra i territori nazionali che la Jugoslavia reclama. Un gruppo di italiani residenti negli Stati Uniti pro– testò presso Lord Halifax contro queste dichiarazioni di Simovich. Lord Ha– lifax rispose nei seguenti termini: "Sono lieto di poter affermare che il Pre– sidente del Consiglio jugoslavo ha espresso le proprie opinioni personali, per le quali il Governo di Sua Maestà non accetta alcuna responsabilità." Non disse che "il Governo di sua Maestà non aveva e non avrebbe mai promesso né Gorizia, né Trieste, né l'Istria a nessun governo jugoslavo." Disse sem– plicemente che il Governo inglese non accettava la responsabilità per il fatto che il generale Simovich avesse tali vedute. Ma esso poteva, per proprio conto, avere le medesime vedute del generale Simovich. D'altro lato, il radio messaggio del generale Simovich non avrebbe potuto esser trasmesso senza il consenso preventivo del Foreign Office, dato che non una parola viene radiotrasmessa da Londra senza essere stata attentamente esaminata e autorizzata da alti funzionari. Le vedute del generale Simovich erano qual– cosa di piu delle sue opinioni personali. · Nelle dichiarazioni inglesi e americane si riscontra una grande differenza nei riguardi del problema francese e di quello italiano. Ai francesi si dice chiaramente che la Francia verrà ricondotta alla sua ·precedente posizione. Agli italiani non si dice mai quale futuro debbano attendersi. Il significato di questo silenzio è ovvio. Eppure, se per "Francia" e "Italia" si intende ··il popolo italiano e francese, nessuno dei due popoli è responsabile degli er– rori e dei crimini commessi dai rispettivi capi politici e militari. Al massimo, essi sono responsabili entrambi nel medesimo grado, per aver ciecamente pe1- messo a propri capi di fare quel che hanno fatto. Ma se per "Italia" e "Francia" si intendono i governi italiano e francese, 1 non si vede perché Pétain e Laval dovrebbero essere considerati meno criminali o meno spre– gevoli di Mussolini o del Re d'Italia. Ma una Francia forte è necessaria al Foreign Office britannico per svolgere in Europa la politica dell'equilibrio delle forze, mentre un'Italia smembrata permetterebbe all'Ammiragliato bri– tannico di assumere il controllo del Mediterraneo. 125 Biblioteca Gino· Bianco

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