Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

\ suta la furba e triste e vana politica quoti– diana. La sua preoccupazione era di preparare degli uomini capaci di affrontare i problemi della vita nazionale mediante uno studio serio e approfondito dei dati di essa e, insieme, mediante l'educazione ad una intransigente integrità, che era, essa pure, a suo giudizio, una potente forza realizzatrice anche nel cam– po politico e pratico. E già in questo elementare programma· di lavoro si esprimono con evidenza le idee costanti del suo mondo, quali ricompaiono a chi approfondisca qualunque momento o aspetto della vita o dell'opera di lui: il posi– tivismo empiristico, per cui egli rifuggiva dalle astrazioni filosofichecome da un trucco indegno di persone sensate e oneste, restrin– gendosi entro i limiti di un'assoluta chiarezza, anche a costo di ridurre ogni problema al suo scheletro; e uno slancio morale di timbro popolano, che conferisce a tutte le sue pole– miche il carattere di battaglie religiose com– battute per l'instaurazione di un mondo mi– gliore. Di qui, quella "punta di utopismo" che Croce, nella Storia d'Italia, rilevò, con distaccata simpatia, nell'opera di lui, e che Gobetti intese come esempio di intransi– genza morale da accogliere e da seguire nella lotta contro il fascismo, per quanto egli par– tisse da altre prospettive culturali. Il punto di unione fra queste due costanti in apparenza contraddittorie - richiamo alla realtà sperimentale e slancio redentore, senso positivo e concreto dei problemi e utopia rinnovellatrice - è costituito dal fatto che i dati "empirici" del suo mondo sono espe– rienze, impressioni, intuizioni, convincimenti di carattere morale, prima e piu e meglio che conoscenze di fatto. Egli vedeva, cioè (come tutti gli uomini ispirati) piuttosto le anime che le cose. Anche le cose certamente. Anzi, ai dati di fatto egli attingeva di continuo, e con scrupolo e larghezza innegabile di ricer– che, ma spinto piuttosto dall'onesta esigenza di documentarsi piu compiutamente che gli fosse possibile che dal suo nativo slancio di profeta di un mondo migliore.

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