Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Gaetano Salvemini Scritti sul fascismo II In questo secondo volume di Scritti sul fasci– smo sono raccolti il diario del 1922 e 1923, Memorie e soliloqui, per la prima volta pub– blicato integralmente, e i numerosi saggi, articoli, polemiche (come quella con G. B. Shaw o gli studi sul corporativismo fascista dei "Quaderni di 'Giustizia e Libertà'") degli anni compresi tra il 1925 e il 1937, dall'inizio cioè dell'esilio di Salvemini ali'assassinio dei fratelli Rosselli. Sono scritti di varia natura: autobiografico e privato il primo, e ciò non ostante tutto politico; gli altri sono scritti critici, storici, economici, tutti tesi a fornire l'elaborazione di un nuovo programma di lotta politica e la chiara consapevolezza delle tare e dei difetti della tradizione italiana. Le idee direttive di questi scritti rimangono le stesse che Salvemini ha proposto in tutti i momenti decisivi della sua mirabile opero– sità: "trovare (come scrisse nel diario, in data 27 novembre 1922) un gruppo di una ven– tina di uomini - non è punto difficile tro– varli - che per venti anni si dedicassero a un lavoro di cultura politica, specialmente per mezzo di un settimanale assai ben fatto, il quale orienterebbe a poco a poco l'opinione di molti giornalisti e uomini politici" riedu– cando, per questa via, la nostra classe diri– gente. Salvemini si impegnò effettivamente in quello scopo, ora invocando una ventina, ora un migliaio di giovani; e ora dieci, ora ven– t'anni di noviziato (ma si tratta sempre di estrinseche varianti) almeno per sessant'anni, cioè sempre, fin dal momento in cui chiari a se stesso la sua vocazione, ricominciando (in certo modo) ogni volta da capo, perché i giovani andavano poi per il loro destino; e taluni dei migliori ritenevano (come inevi– tabilmente accade ed è bene che accada) di aver superato il maestro. Salvemini questo lo sapeva e accoglieva l'insegnamento dei discepoli mantenendo il suo umore, normal– mente sereno, talora ilare. "Vent'anni" o "dieci anni" erano, in realtà, nelle sue inten– zioni, un avvertimento a non compromettere lo slancio puro dei giovani, buttandoli subito allo sbaraglio nei compromessi di cui è tes- Bibloteca Gino Bianco

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