Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Il gesuita e il liberale assegnare in un ambiente culturale come quello di Messina, prevalentemente cristiano e cattolico, tale insegnamento a persone di indubbio merito, ma di professione palesemente (e dagli sempre col palesemente!) non cattolica, ed il cui insegnamento non potrebbe rivolgersi proficuamente nella fattispecie se non al periodo scismatico della storia del cristianesimo." Cioè un protestante sarebbe competente a trattare caso mai la sola storia dello scisma protestante! Non palesi la sua credenza, si inscriva magari alla Massoneria, e allora insegni qualunque diavoleria gli passi per il capo. In un'Italia non dominata dall'Azione Cattolica un pasticcio di questo genere non sarebbe stato pensabile. Io ebbi nel primo anno di Università come professore di filosofia teoretica un cattolico, ·e come professore di letteratura latina un prete spretato, ateo; e morto questo, un cattolico praticante fu chiamato al suo posto. Le Università create dal Risorgimento italiano ammettevano la libera concorrenza di tutte le dottrine; e questa concorrenza, sostituita al monopolio clericale, condusse la cultura italiana, impoverita dalla Controriforma, a prendere un posto onorevole nella vita intellettuale europea. Quando le Università italiane saranno controllate da Consigli Accademici e da Consigli di Facoltà come quelli di Messina, le vedremo in breve ridotte a quelle che erano al tempo di Gregorio XVI. La storia non finisce qui. Luigi Salvatorelli protesta contro la decisione messinese sul Mondo del 15 dicembre. Senato Accademico e Consiglio di Facoltà - scrive - hanno affermato il criterio che la storia del cristianesimo non possa esser professata, nelle Università italiane, se non da cattolici. L'hanno, cioè, trattata come materia dommatico-confessionale, e considerato la Facoltà di lettere, per questo riguardo, come una Facoltà di teologia cattolica. L'uno e l'altra, però, non hanno considerato che, posto ciò, non basta che l'insegnante di storia del cristianesimo sia di registrazione cattolica. Bisogna assicurarsi che egli sia, altrdf, cattolico ortodosso. Il mezzo migliore, perciò, sarebbe di fargli prestare il giuramento antimodernista. E ricorda che secondo la Costituzione italiana "tutti i cittadini, senza distinzione di confessione o di altro, sono eguali innanzi alla legge. Unico criterio per la scelta di un insegnante di storia del cristianesimo, come per qualsiasi altra materia, dev'essere la competenza scientifica. Che poi sia cattolico, protestante, ateo, o uomo religioso non appartenente ad alcuna religione, non conta." Fin qui si trattava, in fondo, di una discussione a due: da una parte l'Italia del Risorgimento e dall'altra l'Italia della Controriforma. Quand'ecco - e qui viene il peggio - la discussione diventa a tre. Il Rettore dell'Università di Messina, prof. Gaetano Martino, deputato del Partito Liberale Italiano, manda al Mondo 22 dicembre 1953, una lettera per farci sapere che "l'insegnamento ·di storia del cristianesimo non esisteva nella Facoltà di lettere di Messina, ma è stato proposto quest'anno; e la scelta è caduta sullo studioso di cui sopra, indipendentemente da ogni 953 BibliotecaGino Bianco

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