Scuola privata e scuola pubblica sanatoria a tutti quelli, oves et boves, che abbiano raggiunta una data anzianità. Noi abbiamo protestato contro questo sistema, quando era utilizzato dai massoni. Non lo ammettiamo oggi, quando può essere utilizzato dai clericali. La libera scelta della sede di esame Finalmente, e cosi'. avrò esaurito questo argomento, il predecessore di Benedetto Croce nel Ministero dell'Istruzione, prima che l'on. Giolitti gli desse la formula sacramentale: proficiscere, anima cristiana, de hoc mundo, ha concesso agli alunni delle scuole private di scegliersi la sede degli esami. Altra volta questa concessione era stata fatta del ministro Gianturco, 3 ma dette tali conseguenze disastrose di porcherie e di ladrerie di tutti i generi, che bisognò revocare il provvedimento. Pignatari. II ministro Torre non poteva farlo, e il Consiglio di Stato ha respinto il provvedimento. Salvemini. Allora io non perdo tempo su questo soggetto. Domando soltanto se il governo attuale ha assunto l'impegno di rimettere in vigore sotto altra forma il provvedimento annullato dal Consiglio di Stato . . Noi, insomma, abbiamo il diritto e il dovere di sapere fino a che punto il programma scolastico del governo coincida con quello dei cattolici. Signori del Partito popolare, se volete le chiavi della scuola, dovete conquistarle qui dentro, battendovi in campo aperto, non strappando piccoli provvedimenti di sorpresa a Minerva oscura. (Interruzioni.) Libertà e monopolio Noi non possiamo dimenticare che, se i cattolici domandano oggi la libertà della scuola con una formula assai attraente, questo non è che un programma provvisorio.· Nella seduta del 26 marzo, durante il discorso dell'on. Amendola, 4 avvenne un incidente assai caratteristico. L'on. Amendola diceva che chi ha 3 Emanuele Gianturco (1857-1907). Eletto deputato di Cosenza II, Acerenza, Napoli I nelle Legislature XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, XXI, XXII. Giurista di valore, appoggiò Giolitti. Nel 1893 sottosegretario di Grazia e Giustizia nel Gabinetto Giolitti. Dal marzo 1896 al settembre 1897 fu ministro della Pubblica Istruzione (Gabinetto Di Rudini), passando dopo tre mesi al ministero di Grazia e Giustizia. Tornò ministro dello stesso dicastero nel Gabinetto Saracco (1900-1909) ed ai Lavori Pubblici nel Gabinetto Giolitti (1906-1907). [N.d.C.] 4 Giovanni Amendola (1882-1926). Eletto deputato di Salerno nelle Legislature XXV, XXVI, XXVII. Professore di filosofia teoretica all'Università di Pisa. Fu sottosegretario alle Finanze nel Gabinetto Nitti e ministro nelle Colonie nei due Gabinetti Facta. Come giornalista collaborò alla "Voce" di Firenze, poi diresse "Il Resto del Carlino" e fu corrispondente parlamentare da Roma del "Corriere della Sera" e del "New York Herald." Fu nittiano e antigiolittiano. Subi la violenza fascista e fu costretto ad emigrare in Francia. [N.d.C.] 936 BibliotecaGino Bianco
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