Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Come iniziare la riforma scolastica te e aridamente, senza rinnovarle mai, le materie e i metodi appresi nei lontani anni della vita universitaria; fino a quando dal volere personale dei. ministri dipenderanno i passaggi da un istituto all'altro e dall'insegnamento di una materia a un'altra, e nessuna difesa legale avranno gl'insegnanti contro i trasferimenti per impenetrabili e spesso inconfessabili ragioni di servizio, e nulla garantirà a_ipiu meritevoli i trasferimenti nelle residenze migliori, e lo spettacolo perenne delle scorrettezze morali contribuirà col disagio materiale a sconfortare e fiaccare le fibre piu tenaci e i caratteri piu forti; fino a quando, insomma, l'amministrazione scolastica non sia sottratta per via di leggi organiche, chiare e sicure, al dispotismo mutevole degli uomini politici, e le condizioni economiche degl'insegnanti non siano almeno parificate a quelle degli altri funzionari dello Stato, ogni riforma scolastica sarà esercitazione accademica intorno a vuote astrattezze, o - peggio ancora - sarà espediente ingannatore per fuorviare l'attenzione degli ingenui dai problemi piu urgenti ma piu incomodi, e sottrarsi con abili diversivi alla immediata soluzione di questi. LA Riforma didattica Naturalmente nessuno di noi pensa che, sciolto il nodo dello stato gmridico ed economico del personale insegnante, tutte le altre questioni scolastiche divengano trascurabili e sparisca ogni urgenza di ulteriori riforme. Tutt'altro: l'opera amorosa degl'insegnanti, se può attenuare in misura ragguardevole i mali del presente -ordine di cose, non può eliminarli del tutto; perché le nostre scuole secondarie, cos1 come sono oggi congegnate, con elementi di varia origine e di contraddittoria struttura, non riescono piu a coordinarsi se non in maniera molto imperfetta alle necessità della moderna civiltà industriale e democratica, e vanno sveltite e svecchiate e meglio riallacciate al tronco florido e fecondo della vita. E certo, se il problema della riforma scolastica non presentasse difficoltà sue speciali e gravissime, e potesse venir facilmente e subito superato come quello delle condizioni giuridiche ed economiche degl'insegnanti, in modo che fosse possibile procedere in breve ad una grandiosa trasformazione di tutte le nostre scuole, assicurando non solo ai maestri vita dignitosa e tranquilla ma anche alla gioventu studi piacevoli e di utilità indiscussa e alle famiglie ferme garanzie intorno all'avvenire dei loro figliuoli, nulla vieterebbe che le due serie di questioni fossero trattate nello stesso tempo, e non ci sarebbe nessun motivo per disgiunger l'una dall'altra o per pretendere che l'una cedesse il passo all'altra. Se non che una _riforma ab imis dei nostri ordinamenti scolastici è oggi possibile? Non, intendiamoci, una riforma dilettantesca e pasticciona escogitata da qualche progettista giacobino con l'aiuto di pochi aforismi semplici ed evidenti, che portano, come gli assiomi della geometria, la loro 37 BibliotecaGino Bianco

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