Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Come tnrzrare la riforma scolastica la vostra classe e a sopprimere il beneplacito dei mm1str1 1n tutto quanto riguarda le abilitazioni, le nomine, i traslochi e in generale lo stato giuridico degl'insegnanti, non solo compie la funzione senza dubbio legittima di tutelare i vostri diritti troppo a lungo manomessi, ma promuove quella Milano, Torino, Napoli, Bologna, Ternmo. Quasi tutte le associazioni magistrali e scolastiche, italiane inviarono osservatori. Inviarono l'adesione ben 66 parlamentari e 47 professori universitari, diecine di giornali, oltre centinaia di studiosi - fra gli altri il Croce - e di professori, impossibilitati a partecipare al Congresso. La. Federazione in due anni aveva acquistato un prestigio nazionale e una struttura organizzativa massiccia. I lavori e le discussioni si articolarono su dieci temi: 1) sulle possibilità di un disegno unico di riforma delle scuole medie (relatore Gaetano Salvemini); 2) sul sovraccarico intellettuale nelle scuole medie: cause e rimedi (rell. Michele Kerbaker, Pietro Albertoni); 3) sulle relazioni tra le Sezioni e il Consiglio Federale (relatore Lelio Ottolenghi); 4) organizzazione delle forze scolastiche nelle elezioni politiche e amministrative, per la tutela delle giuste rivendicazioni comuni (Arturo Bersano); 5) sull'organizzazione della propaganda nella stampa scolastica e politica e sul Bollettino (relatore Francesco Ferrari); 6) sulla unitarietà o la gradualità della riforma degli organici (relatore Francesco de Gobbis); 7) sulla perequazione in tutti i gradi dell'insegnamento tra il compenso e il lavoro (relatore Vincenzo Ussani); 8) sulla riforma in materia di incarichi e di comandi (relatore Ettore Ferrettini e Carlo Levi); 9) sulla istituzione di un orfanotrofio per i figli degli insegnanti di scuole medie (Angelo Olivieri); 10) sui rapporti della Federazione con la Soc. di Mutuo Soccorso fra impiegati della P. I. con sede a Verona (relatore Giacomo Veneziani). La Federazione, che nel settembre del 1902 contava 114 sezioni con 3800 iscritti al Congresso di Cremona, denunciò un organico di 171 sezioni con 4800 soci. Ormai, pur sopravvivendo altre Associazioni (la Pedagogica, l'Associazione dei pareggiati ecc.) di fatto la F.N.S.M. rappresentava unitariamente tutti gli interessi della scuola media italiana. A questo Congresso parteciparono anche parecchi insegnanti, i quali ebbero il viaggio pagato e ottennero sussidi dal Ministero o da agenti dell'on. Nasi, perché operassero da crumiri. Il fatto fu accertato dal Consiglio Federale, che sull'incidente relazionò nel III Congresso della F.N.S.M., tenutosi a Roma dal 28 settembre al 1° ottobre 1904 ("Atti del III Congresso Nazionale della F.N.S.M.," Prato 1905, Stabilimento Nutini, pp. 104 sgg.). [N.d.C.] La relazione fu anche pubblicata nella "Critica Sociale" (16 settembre 1903, nn. 18-19, pp. 287-298) con la nota introduttiva del Turati, che trascriviamo: "A Cremona, in questi ultimi giorni, si è tenuto il ZOCongresso nazionale degli insegnanti delle scuole medie, i cui temi abbiamo annunciato, nel fascicolo precedente, in nota all'articolo di X.Y.: Lotta di classe professorale. Il Congresso, pei suoi precedenti e concomitanti, e per tutta l'opera della Federazione a cui si coordina, ebbe un'importanza politica e sociale di prim'ordine: in esso suonarono trombe che ripeteranno i loro squilli in Parlamento alla riapertura della Camera. "E la questione grossa, la questione appassionante. che trascende la cerchia dell'insegnamento secondario e che è - mutatis mutandis - la questione di tutte le organizzazioni di lavoratori dello Stato, fu quella del tema 1, formulato modestamente cosi: 'Se ora sia possibile risolvere contemporaneamente, con un unico disegno di legge, tutto il vasto e complesso problema dell'insegnamento medio.' "Su tale questione l'opinione nostra fu sempre recisamente negativa. "E quando, ai 12 di giugno, venne, dopo lunga attesa, all'onore della discussione della Camera, la famosa mozione Di Stefano, eccitante il governo a riordinare con un disegno di legge le condizioni degli studi e quelle degli insegnanti, e firmata da 134 deputati di vari settori, noi questa nostra opinione consacrammo in un emendamento, che impegnava intanto a provvedere, senza ritardo a migliorare le condizioni materiali e morali degli insegnanti, rimandando a miglior tempo la complessa riforma della scuola, emendamento che raccolse, quella stessa mattina, buon numero di firme e sul quale avremmo provocato l'appello nominale. "Ma, proprio quella stessa mattina, si preannunciava la crisi, che fini per rimandare la discussione a dopo le vacanze. "Nel medesimo senso conclude la relazione al Congresso del prof. Gaetano Salvemini, che ci venne gentilmente favorita e i cui concetti, in complesso, furono approvati dal Congresso; e a noi l'argomento pare tanto importante, che non dubitiamo di ospitarla intera - malgrado la insueta lunghezza - nelle nostre colonne." [N.d.C.] 35 BibliotecaGino Bianco

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