Problemi di riforma scQlastica E ciascuno specialista non solo cerca di isolare l'insegnamento della propria materia da quello delle altre e di ottenere per essa piu ore che sia possibile, ma vuole avere il suo campo di operazioni in quegli anni in cui la intelligenza degli alunni è piu robusta, e richiede spiegazioni meno lunghe, ed è piu abile agli sforzi, difficili. Tutte le materie, quindi, si affollano verso gli ultimi corsi della scuola. Ma poiché tutte hanno gli stessi diritti, visto e considerato che nella "cultura generale dell'uomo e del cittadino" tutte le notizie si trovano sullo stesso piano e non è lecito aver preferenze, il problema si risolve pro bono pacis sbocconcellando le ore di lezione in piccoli lotti settimanali, e attribuendo a ciascun concorrente un lotto nell'ultimo e nel penultimo e nel terzultimo anno, meno lontano insomma che sia possibile dal polo magnetico, fino a quando non ci sieno piu lotti da assegnare. Ed ecco l'infelice "uomo e cittadino" trascinato in una corsa affannosa e disordinata attraverso tutti i tempi e tutte le scienze, da uno stuolo di insegnanti simultanei, dei quali ognuno cerca di versargli nella testa la maggior dose possibile di "cultura generale." "Nel nostro Liceo," scriveva il Villari nel 1868, e d'allora ad oggi le cose sono peggiorate, e quanto il Villari diceva del Liceo si può applicare a quasi tutte le nostre scuole, "ogni ora cala il sipario, e si alza per dar principio a un nuovo dramma. Muta la materia, il professore, tutto. E spesso un professore distrugge l'opera del suo compagno. 117 E il Credaro, esponendo le teorie pedagogiche del Herbart, ha accennato che tra le condizioni esterne necessarie, perché un'istruzione penetri nell'animo di un ragazzo e vi operi fortemente e direttamente, la prima è questa: consacrare al medesimo studio almeno un'ora per giorno; l'assegnare due ore di lezione per settimana a questa materia e due a quest'altra con due o tre giorni d'interruzione, è un gravissimo errore pedagogico. 8 E il Cesca afferma senz'altro che "lo specialismo produce la rovina della scuola. "9 E il Colozza, trattando di proposito della Coordinazione delle materie e degl'insegnanti speciali nelle nostre scuole medie, ha enumerati con grande vigore di pensiero e di forma tutti i danni che derivano alla educazione intellettuale e morale degli alunni dalla eccessiva specializzazione degl'insegnanti. Ed essendo questo un difetto scolastico, di cui pochi si accorgono e pochissimi sarebbero disposti ad accettare i rimed1, speciali fosse affidato ad un professore l'insegnamento di piu materie." E con 28 voti contro 2 proclamarono "necessario nelle due classi inferiori del Ginnasio tenere uniti i due insegnamenti dell'Italiano e del Latino, e possibilmente anche nella terza"; e all'unanimità furono di avviso "essere utile che l'insegnamento scientifico del Ginnasio e del Liceo [matematica, fisica, sdenze na• turali] fosse nel suo complesso ripartito fra due professori soltanto, non escludendo che questa ripartizione possa variare da uno ad un altro Istituto, secondo le speciali attitudini degl'insegnanti." Sull'istruzione secondaria classica: notizie e documenti presentati al Parlamento nazionale dal ministro della P. I. Paolo Boselli, Roma, Tip. Sininberghi, 1889, pp. 258-262. 288 7 Nuovi scritti pedagogici, Firenze, Sansoni, 1891, p. 282. 8 La pedagogia di G. F. Herbart, Paravia, 1900, p. 180. 9 La scuola secondaria, Palermo, Reber, 1902, pp. 173-4. BibliotecaGino Bianco
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